Dae Soen Sa Nim tenne questo discorso in occasione dell’apertura del Centro Zen (e di meditazione- ndr) Internazionale a New York, il 20 Aprile 1975.
(Dae Soen Sa Nim sollevò il suo bastone e con questo colpì il tavolo, lentamente per tre volte). Questo è chiuso o aperto?
Dite “chiuso” ed andrete nell’inferno senza porte. Dite “aperto” e ballate con tutti i demoni. Perché?
(Alzò il suo bastone e disegnò un cerchio in aria; quindi lo ripose perpendicolarmente sul tavolo). Uno due tre quattro; cinque sei sette otto.
(Dopo una piccola pausa) Vi ringrazio di essere venuti alla nostra cerimonia nonostante abbiate sicuramente molto da fare. Non è li caso che ci ha fatti riunire qui ed oggi. E’ il risultato del nostro Karma precedente. È un Karma molto buono quello che ci porta qui, davanti all’altare del Buddha.
Questo Karma significa che noi stiamo agendo per trovare il nostro vero sé e raggiungere l’assoluto. Ciò comporta lasciarsi alle spalle il mondo dei desideri e viaggiare verso la terra della vera libertà e della vera felicita.
Per questi motivi da un anno poniamo le basi per Won Gak Sa ed apriamo oggi il centro Zen internazionale di New York.
Ma, nel Sutra del Cuore è scritto “La forma è vuoto, il vuoto è forma”. Tutte le forme ed i concetti sono vuoti. Won Gak Sa, il centro Zen internazionale di New York, questa cerimonia d’inaugurazione – anch’essi sono vuoti.
Nel Sutra del Loto è scritto “Tutti gli esseri sono già Buddha”. A che scopo sono dunque è necessario il cantare, il leggere i Sutra e la pratica dello Zen?
Noi non conosciamo noi stessi. Desideri, ira ed ignoranza oscurano la nostra chiara mente. Se noi tutti tagliamo ogni pensiero e torniamo alla nostra mente chiara, allora, la vostra mente e la mia mente e la mente di tutti gli uomini sono uguali. Diventiamo uno con l’intero universo.
Per questo un eminente insegnante disse “Tutto nell’universo ritorna all’uno.”
La vera mente vuota sta prima del pensiero. Il pensiero non appare e non scompare. Qui si trova il regno in cui niente appare e niente scompare.
In questo regno non c’è vita e non c’è morte, né sofferenza né felicità, niente di buono e niente di cattivo, né te e né me. Per questo si dice che tutto nell’universo ritorna all’uno.
Ma a cosa ritorna l’uno?
Una volta qualcuno venne dal famoso Maestro Zen Mang Gong e gli chiese “Se tutto ritorna all’uno, a cosa ritorna l’uno?” Mang Gong disse “in primavera le oche volano verso il Nord.” Cosa crediate che significhi questo – in primavera le oche volano verso il Nord?
Anche se capiste abbastanza da frantumare il monte Sumeru in un milione di pezzi e da bere l’oceano in un solo sorso non potrete capirlo.
Come potete riuscire a capire il vero significato di “in primavera le oche volano verso il Nord”? Tenete viva sempre solo la mente-non-so. Questa mente-non-so è la mente che è come impalata e non sa più niente. È come se voi cercaste di sfondare un muro d’acciaio o di scalare una montagna d’argento. Ogni pensiero è tagliato. Non appena sfondate questo stato la vostra mente esploderà. Allora potrete vedere il leone di pietra che corre sulle onde e divora il sole.
Ma nonostante ciò sarete ancora confusi. Andate ancora un passo avanti ed allora arriverete alla vostra vera casa. Quando arriverete qui, non saranno solo i Sutra e la Bibbia veri ma anche il suono dell’acqua e del vento, i colori delle montagne, l’abbaiare di un cane in strada – tutto quello che vedete, quello che percepite, tutto ciò diventerà verità per come è.
Per questo il maestro Mang Gong disse “in primavera le oche volano verso il Nord.” La verità è semplicemente esattamente così.
Tutto nell’universo ritorna all’uno, a cosa ritorna l’uno? Lanciate via il piccolo io ed afferrate il grosso io. Quando aprite i vostri occhi in questo modo, allora, tutto quello che potete vedere sarà semplicemente così.
Qualche minuto fa ho dato tre colpi al tavolo. Mang Gong disse “in primavera le oche volano verso il Nord.” Il significato della mia azione e quello delle parole di Mang Gong – sono uguali o diversi?
Dite che sono “uguali” e vi bastono trenta volte, dite “diversi” e vi bastono ancora trenta volte.
Perché?
KATZ!!!
Aprite la porta su Broadway.
Seung Sahn sunim
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