Nel maggio 1975 un allievo Zen decise di venire a praticare nell’appena inaugurato centro Zen a New Haven. Così scrisse ad un insegnante Zen presso cui aveva praticato per sapere cose ne pensasse. L’insegnante gli rispose con una lunga lettera in cui oltre al resto disse: “La pratica Zen è un lavoro duro, sia chiaro questo. Non c’è una via facile. Dogen (noto maestro di meditazione – ndr) diceva – Chi cerca una via facile non cerca la vera Via. – ”
L’allievo chiese quindi consiglio a Dae Soen San Nim. DSSN disse: “Vuoi la via facile, questo è un desiderio. Ma se vuoi la via difficile, anche questo è un desiderio. Zen significa lasciare andare ogni desiderio. Allora troverai la vera via.
Questo insegnante dice che lo Zen è difficile. Ma io dico che lo Zen è molto facile. Entrambi diciamo lo stesso. Buddha disse – Tutto ha la natura di Buddha. – Quando venne chiesto al maestro Jo-Ju se un cane avesse la natura di Buddha, lui rispose – No!. – Buddha è nel giusto e Jo-Ju in errore? Queste sono solo due diversi modi d’insegnare.
Perché insegno che lo Zen è facile? Molti studenti in America hanno la ‘malattia delle difficoltà’. – Oh, lo Zen è molto difficile, dobbiamo praticare lo zazen tutto il tempo e partecipare alle sesshin con gli altri. – Allora, forse in dieci o venti anni, otterremo l’illuminazione. Gli mostro che lo Zen è facile e così curo il loro attaccamento alle difficoltà. Al tempo in cui Jo-Ju insegnava molti allievi erano attaccati al Buddha ed alla natura di Buddha. Per questo – Ha un cane la natura di Buddha? – – NOOO!!!!!!. – Questa è la via di Jo-Ju.
Se credi che lo Zen sia difficile o facile i tuoi stessi concetti diventano un ostacolo e non puoi capire lo Zen. Io insegno sempre, senza pensieri, semplicemente proprio così è Buddha. – Difficile – viene dal pensiero e – facile – viene dal pensiero. Non devi attaccarti alle parole. Se ti attacchi al no di Jo-Ju allora non potrai capire la mente di Jo-Ju. Se ti attacchi alle mie parole, allora non potrai capire – la mia via facile. –
C’era una volta un famoso laico buddhista chiamato Busol. Era un uomo illuminato. Sua moglie era illuminata come pure suo figlio e sua figlia. Un giorno un uomo venne da Busol e chiese – lo Zen è difficile o no? – Busol disse – Oh, è molto difficile, è come se tu cercassi di colpire la luna con un bastone. –
L’uomo era un po’ confuso e si chiedeva – Se lo Zen è così difficile come ha ottenuto l’illuminazione la moglie di Busol? – Andò da lei e le pose la stessa domanda. Lei rispose – È la cosa più facile del mondo. È facile come toccarsi il naso lavandosi il volto la mattina. –
A quel punto l’uomo era completamente disorientato. – Non ci capisco più niente. Lo Zen è facile? è difficile? chi ha ragione? – Così chiese al figlio. Il figlio disse – Lo Zen non è né difficile né facile. Sulla punta di 100 fili d’erba si siede l’intero fine dei patriarchi. –
– Non difficile? Non facile? Cos’è allora? – L’uomo si diresse dalla figlia e le chiese – Tuo padre, tua madre e tuo fratello mi hanno tutti dato una risposta diversa. Chi ha ragione? – Lei rispose – Lo fai difficile, è difficile. Lo fai facile, è facile. Non pensi, allora la verità è esattamente così com’è. Dimmi adesso – Su cosa volgi la tua mente proprio in questo momento? –
L’uomo era totalmente confuso. Di colpo la ragazza lo colpì – dov’è adesso difficile e dov’è adesso facile?. – L’uomo capì.
Quindi non farti pensieri sul fatto che lo Zen sia difficile o facile. Lo Zen è esattamente così com’è.”
Seung Sahn sunim
– Cultura Zen – (macrolibrarsi)
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– Fonte