Le nuvole bianche scompaiono, discendono.
Sola emerge la grande montagna verde e,
vicino a lei, la potenza delle altre cime è eclissata.
Nessuno arriva alla cima della più alta montagna.
Nessuno comprende questo luogo misterioso.
Né Buddha né Dio,
nessun Santo, nessun Saggio
può esprimerla con la virtù dell’eloquenza,
neanche con il silenzio.
Studiando profondamente e
spingendo lontano le nostre ricerche,
arriviamo in questo luogo,
anche se guardiamo tutto il giorno,
è come se non avessimo occhi,
e anche se ascoltiamo tutta la notte,
è come se non avessimo orecchie.
Melodia di un arpa senza corde,
o di un flauto senza buchi,
questa musica solleva i cuori più freddi.
La sua armonia sconvolge lo spirito più ironico.
Il soggetto e l’oggetto scompaiono entrambi,
l’attività dei fenomeni e la profondità della saggezza si assopiscono.
Non c’è più ansietà, progetti, calcoli,
non si pensa più.
Il vento, le onde scompaiono,
l’oceano si calma.
Con la sera, il fiore si chiude,
le persone se ne vanno,
allora la pace della montagna diventa profonda.
(Buddhismo zen)
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