Il vento che attraversa
le porte del dojo
nessuno lo trattiene.
Il dojo è il “luogo in cui si pratica la Via”. E nei Dojo Zen si pratica innanzi tutto zazen.
Anche se zazen può essere praticato ovunque, il dojo, soprattutto agli inizi, è il luogo più appropriato, sotto la guida sicura di un maestro, di un istruttore o di praticanti più anziani.
Il dojo offre ed esprime le condizioni ideali per la pratica: andare insieme agli altri al di là del proprio io, al di là delle discussioni, attraverso la concentrazione sulla postura e su ogni azione, armonizzarsi con gli altri, con se stessi e con la realtà che ci circonda, conformandosi spontaneamente alle regole tradizionali.
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Un “Gruppo Zen” non è vincolato da alcun requisito particolare e risponde semplicemente, nella maniera più schietta, alle fortunate circostanze che predispongono alcune persone a praticare insieme zazen, plausibilmente sotto la guida di un praticante più anziano. Viceversa un “Dojo Zen” è definito formalmente da alcune prerogative specifiche: per esempio, un Dojo aderisce espressamente ad una scuola, ad una linea di trasmissione del Dharma, ed è diretto da un Responsabile ordinato che si impegna personalmente e ufficialmente nei confronti del proprio Maestro a condurre il centro in conformità con quella trasmissione; deve disporre di un apposito locale riservato esclusivamente alla pratica dello Zen; deve organizzare autonomamente la pratica regolare di zazen oltre a sessioni intensive di pratica e meditazione (sesshin) ed altre attività ed iniziative inerenti.
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– Zen (casa e cucina)
– Libri sullo Zen
– Zen (giardino e giardinaggio)
– Zen (sport e tempo libero – zafu, cuscini per la meditazione)
– Cultura Zen – macrolibrarsi.it
– Fonte