Non è assolutamente necessario abbandonare la vita ordinaria per ricercare la Luce o praticare lo yoga. In genere lo fanno quelli che vogliono dare un taglio netto e vivere una vita puramente religiosa o esclusivamente interiore e spirituale, rinunciando interamente al mondo e abbandonando l’esistenza cosmica mediante la cessazione della nascita umana e il passaggio in qualche stato superiore o nella Realtà trascendente.
Altrimenti, ciò è necessario soltanto quando la pressione della spinta interiore si fa così forte che il proseguimento della vita ordinaria non è più compatibile con il perseguimento dell’obiettivo spirituale dominante. Fino ad allora, ciò che è indispensabile è il potere di isolarsi interiormente, la capacità di ritirarsi dentro di sé e concentrarsi in ogni momento sullo scopo spirituale centrale. Deve esserci anche il potere di affrontare la vita ordinaria esteriore con un nuovo atteggiamento interiore; gli stessi avvenimenti della vita possono diventare un mezzo per la trasformazione interiore della natura e la crescita nell’esperienza spirituale.
(Da: Sri Aurobindo – Lettere sullo yoga)
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– http://it.wikipedia.org/wiki/Sri_Aurobindo