Corsi, riviste, canali tv, seminari settimanali, attività per bambini, giovani, anziani, persone desiderose di dimagrire e ansiosi alla ricerca di relax: negli ultimi dieci anni le tecniche di meditazione hanno conquistato l’Iran.
Negli ultimi dieci anni il movimento yoga ha conquistato l’Iran. Chi cerca una spiegazione politica alla popolarità della nota disciplina meditativa bandita in altri paesi islamici come la Malesia e l’Indonesia, dove tra il 2008 e il 2009 è stata proibita da specifiche fatwe, ne data la diffusione agli anni anni ’90, quelli segnati dalle sperante per l’elezione del presidente riformista Khatami. Eppure anche dopo, durante la cupa reggenza di Ahmadinejiad, gli stressati ragazzi e soprattutto le stressate ragazze di Teheran hanno continuato tranquillamente a praticare la posizione del loto e le sue varianti accompagnate dalla recitazione di mantra.
Il fenomeno è interessante, ammette in un servizio della Bbc la scrittrice iraniana Azadeh Moaveni. Anche perché la repubblica degli ayatollah non si è finora risparmiata quanto a interferire nel tempo libero dei cittadini, dal divieto di pattinare per la strada a quello di giocare a biliardo. Lo yoga sembra costituire un’eccezione (sebbene negli ultimi anni anche gli altri divieti siano stati un po’ allegeriti). Ci sono corsi (perfino nella religiosissima città di Mashhad), riviste, canali tv, seminari settimanali, attività per bambini, giovani, anziani, persone sovrappeso desiderose di dimagrire e ansiosi alla ricerca di relax. C’è lo yoga contemplativo, quello Patchouli incentrato sugli olii essenziali, centri Iyengar per i praticanti più seri e lezioni nelle palestre alla moda per signore chic. Evidentemente i benefici, fisici o psicologici, che gli iraniani traggono dallo yoga sono tali da garantire alla disciplina una specie di immunità. …
– Da lastampa.it del 21-10-13, leggi tutto l’articolo di Francesca Paci …
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