Un sutra di Daya, una mistica illuminata vissuta in India nel XVII secolo. Daya fu discepola di un grande Maestro, Charandas (1703-1783) che si caratterizzò per il suo estremo spirito iconoclastico. Peculiarità che Daya rafforzò testimoniando una ricerca del Vero purissima, libera da qualsiasi compromesso e avulsa da qualsiasi propensione a ridurre il viaggio interiore a un insensato e meccanico subire riti e rituali dettati dalla tradizione. Proprio per questo il suo messaggio echeggia al di là della terra in cui visse e ben oltre la sua epoca: una voce che parla serenamente della vita in quanto energia vitale …
Rimembrando il divino,
il serpente del tempo e i tentacoli rampicanti del dolore
non ti affliggeranno.
perciò abbraccia il divino – dice Daya
e lasciati alle spalle la rete del mondo.
Non parlare con chi non è interessato
a rimembrare il divino,
e apri il tuo cuore a coloro che lo amano.
Nell’istante in cui sussurri il nome del divino,
tutti i tuoi peccati svaniscono.
Amico mio, fai del rimembrare il divino
il ritornello del tuo cuore!
In assenza di questo rimembrare,
se nella mente è presente solo e unicamente l’essere umano,
languirai nell’infelicità fra pianti e gemiti.
Intrappolata fra gli artigli di maya,
la tua mente non avrà mai pace.
– Da: Il viaggio della vita – Osho
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– Osho.com
– it.wikipedia.org/wiki/Osho
– Oshoba.it
– http://www.meditare.it/wp/aforismi-per-meditare/aforismi-di-osho-1931-1990