Adyashanti, grande appassionato di bicicletta, racconta l’ultimo passaggio prima della Liberazione.
“Mi piacerebbe raccontare che il dissolversi del senso del sé è stato definitivo ed era tutto quello di cui avevo bisogno, ma (…) mi rendevo conto che stavo esercitandomi per rimettere insieme la mia personalità egoica. Ne ero molto consapevole. Ma, in qualche modo, non ero ancora pronto per lasciarla andare.
[ … ] E dopo un anno mi ritrovai ad ammalarmi di nuovo con un’altra malattia di sei mesi. E di nuovo il senso di essere fisicamente dominante, forte, venne spremuto fuori dal sistema, e dopo sei mesi ero debole come un bambino e sentivo un gran sollievo di non dover essere qualcuno. E questa secondo volta non sentii più il desiderio di resuscitare la vecchia persona. Conservavo la gioia e il piacere di usare il corpo,andare per una bella pedalata, ma quella seconda malattia eliminò proprio dal sistema il desiderio egoico di trovare un’identità centrata nel corpo.
Fu un gran sollievo e una gran gioia sentire questo. Sarebbe bello dire che raggiunsi quel risultato per mezzo di una pratica spirituale o l’investigazione del sé, ma come accade per molti fu invece la natura stessa dell’esistenza, della vita a portarmi attraverso questo.
Questo è un fatto che viene spesso ignorato negli insegnamenti spirituali, anzi molti di noi usano la pratica spirituale come un mezzo per evitare la vita. Come un mezzo per evitare di vedere cose che dobbiamo veramente vedere e di venire messi a confronto con certi aspetti della vita e di certi modi in cui ci comportiamo, il modo in cui ci relazioniamo alla vita stessa, che spesso sono basati su certe incomprensioni e illusioni.
E’ importante sapere che la vita stessa è, in molti modi, il più grande Maestro.
La vita stessa è piena di Grazia. Qualche volta bellissima, dolce, momenti di beatitudine, e talvolta è feroce: una malattia, la perdita di un lavoro, la perdita di qualcuno che amiamo, un’assuefazione a qualche sostanza… La vita stessa ha una capacità incredibile di mostrarci la Verità, di risvegliarci, ed è buffo come molti di noi cerchino di evitare la vita, come lottiamo intensamente contro le forze della vita che cercano di risvegliarci .
Il Divino stesso è la vita in movimento e usa la vita per arrivare a un completo risveglio di sé, usa le situazioni delle nostre vite e molte volte le situazioni più difficili. E’ ironico che la maggior parte degli essere umani evitino le situazioni dolorose, non che abbiano successo, ma ci provano.
Abbiamo questa credenza di riuscire a crescere spiritualmente di più attraverso i momenti belli ma in realtà la maggior parte delle persone fanno il salto più grande attraverso i momenti più difficili.
E questo è qualcosa che la maggior degli esseri umani non vuole riconoscere. Invece i momenti di grande sofferenza e difficoltà sono una forma feroce (fierce) di Grazia e sono una componente essenziale del nostro risveglio. Se siamo pronti per questo, se siamo pronti a volgerci verso questo ‘invito’ e vedere i doni che ci reca, anche se il dono talvolta ci viene imposto forzatamente, possiamo facilitare il nostro risveglio.“
Adyashanti
– Adyashanti – Macrolibrarsi
– Adyashanti – Amazon
– https://en.wikipedia.org/wiki/Adyashanti
– Fonte