Chi guarda fuori, sogna; chi guarda dentro, si risveglia. (Carl Gustav Jung)
Nulla è più misterioso della visione del mondo di un’altra persona. Ciascuno ha la propria e crediamo che esprima la realtà. I nativi americani percorrevano centinaia di chilometri per dare la caccia ai bufali, ma per nessuna ragione mangiavano il pesce dei corsi d’acqua della loro regione. Nella loro visione del mondo i pesci erano gli spiriti degli antenati defunti.
Nell’Antico Testamento i sacrifici animali placavano l’ira divina. Per qualunque cittadino della Roma antica con le interiora di un pollo si poteva divinare il futuro. Per gli antichi greci un individuo con un forte senso morale poteva comunque avere degli schiavi, e tutti credevano nell’esistenza di innumerevoli dèi: dell’amore, della bellezza, della guerra, del mondo ctonio, della caccia, delle messi, del mare. Ma che cosa accade quando due visioni del mondo collidono?
Nel 399 a.C. tre cittadini ateniesi accusarono Socrate di non venerare gli dèi tradizionali e di avere introdotto nuove divinità (oltre che di avere corrotto i giovani). La pena per questo scontro di visioni del mondo era la morte. Durante il processo, dinanzi a un verdetto certo di colpevolezza, Socrate rifiutò sia di ritrattare sia di fuggire. Secondo Platone, le sue parole furono: «Finché avrò fiato e facoltà, non smetterò mai di praticare la filosofia». Purtroppo, ancora oggi in molte parti del pianeta uno scontro tra visioni del mondo può sfociare in violenza e morte …
(Dalla prefazione di: “Le due anime del mondo” – Deepak Chopra e Leonard Mlodinow)
– Fonte
Un dialogo tra spiritualità e scienza |