Può sembrare insolito che uno scienziato e un teologo discutano di angeli nel ventunesimo secolo. Alla fine dell’era moderna, entrambe le discipline appaiono ugualmente imbarazzate da questo argomento.
Tuttavia, sebbene gli angeli siano stati ignorati sia dall’establishment scientifico che da quello teologico, recenti indagini hanno mostrato che ancora molte persone credono in loro. Negli Stati Uniti, per esempio, più di due terzi della popolazione crede nella loro esistenza, e un terzo afferma di aver percepito direttamente una presenza angelica nella propria vita. La metà crede nell’esistenza dei demoni. Gli angeli sono ancora attuali.
Stiamo entrando in una nuova fase della scienza e della teologia, e il tema degli angeli torna a essere sorprendentemente rilevante. Sia la nuova cosmologia che l’antica angelologia sollevano domande significative sull’esistenza e il ruolo di forme di coscienza oltre l’umano. Quando noi due abbiamo parlato per la prima volta di questo argomento, siamo rimasti affascinati dai parallelismi tra il discorso sugli angeli fatto da Tommaso d’Aquino nel Medioevo e quello di Albert Einstein sui fotoni. […]
Il rinnovato interesse della gente comune per gli angeli capita al momento opportuno. Gran parte di questa attenzione si concentra sulle esperienze di aiuto e conforto in situazioni di bisogno. E’ un interesse intensamente personale e ha uno spirito individualistico.
Di recente abbiamo avuto entrambi il privilegio di incontrare Lorna Byrne, un’umile donna della campagna irlandese, quasi analfabeta, che ha pubblicato tre libri sugli angeli con i quali è in contatto da quando era bambina. Le è stato impartito di non raccontare i suoi incontri fino all’arrivo di un segno, e questo segno le arrivò poco dopo la morte del marito. I suoi libri sono diventati rapidamente dei bestseller internazionali, tradotti in ventisei lingue al momento di questa prefazione.
Parlando con Lorna, fu chiaro a entrambi che è genuina proprio così come appare, una sincera “zolla di terra” della verde Irlanda, diretta e concreta, piena di gioia, laboriosa e generosa.
Lorna insiste nel dire che gli angeli hanno degli importanti messaggi per noi e per il nostro tempo, messaggi carichi di disapprovazione per i miserevoli passi avanti che abbiamo fatto come specie e, con sorpresa, messaggi sul ruolo che l’America può e deve avere nel risveglio spirituale del mondo – un ruolo basato sul fatto che in America si sono raccolte innumerevoli tradizioni religiose e la pratica interconfessionale è molto sviluppata. Nel suo libro più recente La speranza degli angeli Lorna sottolinea che «tutti abbiamo un ruolo da assumere nell’evoluzione spirituale dell’umanità».
Lorna preferisce intervenire nel corso di “eventi interconfessionali” anziché tenere conferenze pubbliche da sola. Uno di questi eventi ebbe luogo a New York presso la Chiesa Episcopale di San Bartolomeo, in cui battisti afroamericani, ebrei, buddisti, induisti, cristiani e musulmani si riunirono per un suo intervento pubblico. Noi eravamo presenti, e Lorna ci disse che la chiesa era «gremita di angeli»; ci rivelò inoltre che «questo fantastico incontro tra fedi diverse aveva creato tra loro grande gioia ed entusiasmo». Gli angeli, come lei, erano lieti perché le persone erano venute non per fare proselitismo ma con i cuori aperti «per ascoltare, pregare e celebrare, e non giustificare la loro stessa religione o proclamarne la sua superiorità».
Lorna descrive gli angeli come “palle di fuoco”, in maniera simile ad alcune delle visioni di Ildegarda di Bingen, che illustreremo in questo libro nella parte dedicata ai suoi scritti sugli angeli. Inoltre, la stessa Ildegarda ci racconta che gli angeli elogiano il lavoro dell’uomo; anche Lorna fa diversi riferimenti al loro apprezzamento per ciò che gli uomini fanno – e dovrebbero fare per essere ancora più consapevoli.
L’obiettivo è contribuire alla nostra evoluzione, per portarci al di là della dinamica “vinco/perdo” della mente rettiliana, verso un’autentica pratica di profonda interdipendenza con gli altri e con tutto il creato.
Io, Matthew, conosco molto bene gli insegnamenti di Tommaso d’Aquino, secondo il quale gli angeli «trasmettono i pensieri da profeta a profeta», «annunciano il silenzio divino» e «non possono aiutare, ma solo amare»; gli angeli imparano esclusivamente con l’intuizione, così più noi la sviluppiamo e la onoriamo, più facilmente incontreremo gli angeli sulla nostra strada. Essi ci assistono in molti modi, compreso lo svelamento del processo evolutivo. Quando ho incontrato Lorna ho condiviso alcuni degli insegnamenti dell’Aquinate, e lei li ha supportati basandosi sulla sua esperienza, e li ha inoltre evidenziati nei suoi libri sugli angeli. Possono accadere grandi cose con l’aiuto degli angeli.
E tu? Percepisci gli angeli tra di noi? Ti capita di imbatterti nel “granello di luce” (Eckhart lo chiamava “la scintilla dell’anima”) che è dentro di noi? Se è così, qual è il messaggio? Cosa dobbiamo imparare? […]
L’interpretazione tradizionale degli angeli in occidente
L’interpretazione tradizionale occidentale degli angeli è molto più profonda e ricca di quanto suggerisca la moderna letteratura individualistica sull’argomento; inoltre, tiene in maggiore considerazione la comunità e lo sviluppo collettivo e i rapporti con gli altri, con Dio e con l’Universo. Questi valori sono adeguati a una visione più olistica oppure organica della natura e della società.
Oltretutto, è importante riconoscere le esperienze comuni che emergono in tutte le culture e le religioni del mondo, giacché viviamo in un villaggio globale sempre più piccolo. Tutte le culture, inclusa la nostra, riconoscono l’esistenza di spiriti a dei livelli al di là dell’umano. Noi li chiamiamo angeli, ma hanno nomi differenti nelle altre tradizioni (i nativi americani li chiamano “spiriti”).
Gli angeli costituiscono uno dei temi fondamentali dell’esperienza spirituale e religiosa dell’uomo. E’ difficile immaginare lo sviluppo di un ecumenismo profondo o dell’interconfessionalità tra le culture e le religioni del mondo senza riconoscere gli angeli tra di noi e nelle nostre tradizioni.
Tra le esperienze che gli esseri umani sono chiamati a fronteggiare c’è la crisi ecologica, per la quale è necessaria tutta la saggezza che possiamo mettere insieme. Gli angeli possono essere in grado di assisterci in questo lavoro, e si possono rivelare degli alleati indispensabili, veri angeli custodi che ci istruiscono su come salvaguardare l’eredità di un pianeta che un tempo era in buona salute, ma che oggi è a rischio.
Per questi motivi è importante ritornare alla nostra tradizione spirituale, per esaminare ciò che ci dice sugli angeli, e connettere questa saggezza alla cosmologia evolutiva contemporanea. Questo è necessario affinché si prepari il terreno per ricerche più profonde per il futuro – un futuro che crediamo sarà caratterizzato da un sempre più appassionato sforzo nell’esaminare la coscienza in questo pianeta e oltre.
Per aiutarci nel lavoro di esplorazione della nostra tradizione spirituale, abbiamo scelto di concentrarci su tre giganti della cultura occidentale, il cui modo di affrontare il tema degli angeli è particolarmente ampio, profondo e influente. Si tratta di Dionigi Areopagita, monaco siriaco la cui opera De coelesti hierarchia è stata scritta nel VI secolo; Ildegarda di Bingen, badessa tedesca del XII secolo; e San Tommaso d’Aquino, teologo e filosofo del XIII secolo.
Dionigi Areopagita ha compiuto una straordinaria sintesi delle correnti filosofiche neoplatoniche del Medio Oriente alla luce della sua esperienza e della teologia cristiana. Ildegarda di Bingen, sebbene si rivolgesse al retaggio angelologico tramandato dalla tradizione monastica della chiesa occidentale, ha elaborato in special modo le sue esperienze visionarie dei regni angelici. Tommaso d’Aquino ha creato una sintesi dello studio sugli angeli, includendo le idee del filosofo islamico Averroè, gli scritti di Dionigi Areopagita, la scienza e la filosofia di Aristotele, e la tradizione biblica. Ha inoltre sollevato delle questioni speculative profonde che, ancora oggi, rimangono audaci, e rivestono uno speciale interesse soprattutto alla luce della cosmologia che sta emergendo dalla scienza contemporanea.
E’ probabile che questi tre pensatori abbiano dedicato il proprio sforzo intellettuale all’angelologia più di qualsiasi altro grande filosofo occidentale. […]
(La Fisica degli Angeli – Matthew Fox, Rupert Sheldrake)
– Fonte