E’ molto importante per noi esplorare le sorgenti del pensiero. Spesso siamo chiamati ‘grandi pensatori’, ma cos’è esattamente un pensiero? Da dove ha origine? Esiste un modo in cui noi possiamo migliorare il processo del pensare?
La creatività è un argomento all’ordine del giorno in tutto il mondo. Noi vogliamo rendere le persone ‘creative’. Quali sono i meccanismi che rendono le persone creative? Perché in alcune persone scaturiscono pensieri violenti mentre invece altre generano pensieri creativi? Come può qualcuno essere un genio e qualcun altro no? Da cosa dipende? Forse dal cibo o dall’esercizio, o forse da altri percorsi ed altri ambiti?
In ogni modo, noi possiamo creare grandi pensatori. Esiste una questione attuale al giorno d’oggi che riguarda la ricerca delle leggi che regolano il processo creativo. I grandi scrittori e pensatori hanno sperimentato talvolta il cosiddetto ‘ blocco dello ‘scrittore’. L’avrai forse talvolta sperimentato anche tu: sedersi di fronte a un foglio bianco con la penna in mano, in un luogo piacevole, aspettando che qualcosa arrivi… e spesso non arriva nulla!
Qual è la sorgente della creatività? Il pensiero non è altro che un impulso di energia e intelligenza. Affinché questo impulso di energia e intelligenza sorga e dia luogo ad un pensiero, servono 16 impulsi che devono raggiungere in un dato punto la corteccia cerebrale ad una velocità e frequenza adeguata in un brevissimo intervallo di tempo.
Quando in questo intervallo infinitesimale si incontrano tutti i 16 impulsi nervosi nella corteccia cerebrale, nasce quello che chiamiamo un pensiero. Che cosa dobbiamo fare quindi? Dobbiamo allenare il nostro cervello, la nostra mente.
Ora, mentre stai leggendo questo scritto, sei totalmente presente? In questo momento, al 100%? No! Mentre leggi, stai effettuando un dialogo silenzioso nella tua mente che dice ” sì, sono d’accordo”, oppure “no, non può essere”. Lo stai constatando? Tutti noi abbiamo un filtro nella nostra mente che ci condiziona ad accettare solo ciò che già sappiamo. Se ci imbattiamo in qualcosa che non appartiene già al nostro sistema di pensiero, noi immediatamente lo filtriamo.
Questa tendenza della mente a prendere in considerazione solo le cose che già conosce e a rigettare ciò che non conosce, è uno dei blocchi fondamentali della creatività.
Il secondo aspetto della creatività è l’immaginazione. Avrai notato che ogni persona creativa ha dei momenti in cui immagina; in quei momenti non si pensa se ciò (che immagini, ndt) è reale oppure no. Ciò che appare irreale e quindi frutto dell’immaginazione, porta in direzione della creatività. Se si tratta solo di immaginazione totalmente slegata dalla realtà concreta, ecco allora che viene a mancare quella connessione e quel potenziale di trasformazione che rendono possibile l’irreale.
Thomas Edison, un volta, sognò come creare la lampadina. Si trattava di pura immaginazione. Allo stesso modo, il telefono o l’aeroplano, tutte queste invenzioni scaturiscono da una certa dose di immaginazione e dal collegare questa immaginazione alla creatività nel presente, allo stato reale e concreto del momento attuale. Se pensi solamente alla cruda realtà allora non scaturirà alcuna creatività, così come se sei relegato nel mondo dell’immaginazione, non potrà esserci creatività.
Serve un equilibrio. Vedi, anche la vita è così, un equilibrio fra l’intelletto e il cuore, i sentimenti, l’intuito. Ascoltare i nostri istinti, sviluppando quell’abilità intuitiva innata, è un altro aspetto della creatività.
Così, quando si manifestano tali blocchi in noi, c’è un modo per eliminarli. Come? Prendendo in considerazione i sette livelli della nostra esistenza. Quali sono? Io definisco ‘scienza’ la ricerca della risposta alla domanda ‘Cos’è questo?’ e ‘spiritualità’ la ricerca della risposta alla domanda ’Chi sono io?’ Esse non sono in conflitto, ma vanno di pari passo. Perciò analizza te stesso e prendi in esame i 7 livelli della tua esistenza. Quali sono? Il corpo e il respiro – stai respirando ora?
Vedi, la maggior parte del tempo non siamo nemmeno consapevoli che stiamo respirando. Non ci curiamo in alcun modo di quella cosa fondamentale che tiene in vita il nostro corpo. Il nostro respiro ha grandi risorse da offrirci.
Poi viene la mente. La mente è intuito, osservazione ed espressione. Poi c’è l’intelletto – il giudizio, l’approvazione o la disapprovazione che sperimentiamo sono tutte manifestazioni del nostro intelletto. La memoria – se osservi la memoria vi troverai stipate molte più cose spiacevoli che gradevoli. Siamo portati a ricordare molto di più le ingiurie che gli eventi positivi. Questo è nella natura stessa della memoria.
Poi viene l’ego – più studiamo, più diventiamo istruiti, più diventiamo rigidi. Perdiamo il sorriso, perdiamo innocenza e affabilità. Le persone istruite possiedono un ego molto sviluppato – io sono migliore degli altri, più istruito, e quindi sono migliore di loro – che toglie spontaneità e limita le cose belle della vostra vita.
Bisognerebbe nutrire un senso di appartenenza verso chiunque, con naturalezza. L’ego invece, soffoca la personalità. Oggi, ciò che manca sono soprattutto buoni esempi di personalità positive. La conoscenza sta tutta nelle biblioteche, ma ciò che i libri non riescono ad insegnare è il carisma personale, le vibrazioni che una persona emette. L’atteggiamento amichevole e l’atmosfera di calore che una persona porta con sé.
Il settimo livello è il Sé. Il Sé rappresenta il punto di riferimento di tutti i cambiamenti della nostra vita. Possiamo notare che tutto cambia nella nostra vita: il nostro corpo, la mente, il pensiero, l’ambiente e il nostro comportamento. Se tutto cambia, come ci accorgiamo del cambiamento? E’ proprio perché c’è un punto di riferimento, qualcosa che non cambia, che possiamo renderci conto del cambiamento. E questo punto di riferimento, questo ‘qualcosa’ di immutabile che risiede in ognuno di noi, altro non è che il Sé. Le sacre scritture lo chiamano Atman.
Conoscere i sette livelli dell’esistenza può fare la differenza nelle nostre vite. E’ una conoscenza che regala gioia, serenità. ci rende vitali e freschi come bambini. Se sei sarai gioioso, sarai anche creativo. Altrimenti sarai ottuso…
SRI SRI RAVI SHANKAR
Ancora bambino Sri Sri Ravi Shankar dimostra una particolare predisposizione alla spiritualità, già in tenera età viene spesso trovato in profonda meditazione. A quattro anni stupisce i suoi genitori recitando a memoria dei versi della Bhagavad Gita.
Durante l’adolescenza riceve gli insegnamenti di alcuni rinomati maestri spirituali, diventa uno studioso di letteratura vedica e, a diciassette anni, completa la sua formazione in scienze moderne, acquisendo un advanced degree.
Nel 1982 Sri Sri Ravi Shankar inizia ad insegnare il Sudarshan Kriya®, una tecnica di respirazione estremamente efficace e versatile che attualmente viene insegnata in più di 140 nazioni all’interno del corso Arte di Vivere.
Ad oggi milioni di persone hanno sperimentato miglioramenti delle condizioni fisiche ed emotive grazie a questo corso che aiuta a eliminare stress e tensioni, in cui si crea un prezioso senso di appartenenza.
Sri Sri Ravi Shankar viaggia ed insegna instancabilmente in tutto il mondo, ricordando a chi lo incontra che le grandi tradizioni spirituali hanno obiettivi e valori comuni.
Il suo semplice messaggio di amore, saggezza concreta e compassione continua ad ispirare persone provenienti da ogni retroterra ed esperienza di vita. Egli incoraggia ogni individuo a seguire la propria religione, il suo cammino spirituale, onorando e rispettando il percorso degli altri.
Sri Sri Ravi Shankar è il fondatore della Fondazione Internazionale Arte di Vivere e dell’Associazione Internazionale per i Valori Umani.
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