“L’uomo profano viaggia nella vita in maniera meccanica ed inconsapevole. È imprigionato nei suoi schemi mentali che spesso ignora completamente. Ha una rappresentazione del mondo deformata dai suoi condizionamenti e vive ogni evento come separato l’uno dall’altro. Trova sicurezza nell’inserire ogni cosa in una categoria che gli dà l’illusione di capire la vita. Invece di vivere la vita è solo capace di pensarla.
Il guerriero invece esce dalle categorie e dalle rappresentazioni del mondo. […] Il guerriero è sempre in perenne ascolto di ciò che lo circonda. […] Egli è attento ad apprendere costantemente con fiera umiltà; […] è umile perché accoglie la sua ignoranza. […]
Il guerriero […] sa che per ogni abitudine che muore, nasce una scintilla d’anima ed improvvisamente si svela una parte di mondo che era celato dalla trama della mente. […]
Il guerriero non è ascetico. Non considera il piacere come un nemico da sconfiggere. […] Ma anche la repressione dei suoi impulsi vitali è pericolosa nel suo cammino, così come è nefasta la rinuncia alle sue aspirazioni. […]
Sa che la morale è sempre soggettiva, legata ai tempi ed alle società. […] Sa che le morali sono costruite per mantenere un potere sugli uomini, uccidendone la libera espressione.
Il guerriero è quindi amorale, ma non immorale. Egli segue un codice d’onore che si ispira ai principi […] che nascono dal profondo contatto con la sua anima. Non li apprende dall’educazione e dalla cultura […].
Il guerriero onora il proprio corpo come piena e visibile espressione del divino. Sa che non è un semplice abito da indossare e da utilizzare […].
Il guerriero sente che il corpo è la sua manifestazione nel mondo, è la sua identità evidente, concretizzata nella materia. […]
Il guerriero ama con il corpo, prega con il corpo, aspira con il corpo, anela con il corpo, pensa con il corpo poiché sente che il corpo è l’espressione della sua essenza. […]
Il guerriero ha un’estrema fiducia nel suo corpo. […]
Il guerriero non si lascia ingannare dalla seduzione dei discorsi, dalla logica delle frasi, perché ha un termometro di verità che è il suo corpo. Egli sente attraverso il corpo la verità e la menzogna. Se in lui qualcosa si contrae e si ritrae, sa che le parole, anche se appaiono belle e poetiche, sono solo un canto di sirena. Se in lui qualcosa si scioglie e si espande, sa che le parole sono gocce di luce. […]
Affonda le mani nella vita, […] in ogni esperienza […] cerca di porsi sempre in maniera totale“.
– Roberto Maria Sassone – Amazon
– Roberto Maria Sassone – Macrolibrarsi
– Fonte