C’è al mondo una gioia suprema che possa far vivere la persona umana? E, per assicurarsi questa gioia, su che cosa fondarsi? Che cosa evitare? Che cosa adottare? A che cosa avvicinarsi, da che cosa allontanarsi? Che cosa amare? Che cosa odiare? …
Nel non-agire, secondo me, risiede la vera gioia. Ma tutti considerano il non-agire come la più grande delle sofferenze. Così è stato detto: “La gioia suprema è senza gioia; la gloria suprema è senza gloria”. …
Mi sia consentito di spiegarmi: il cielo non agisce, ecco il perché della sua limpidezza; la terra non agisce, ecco il perché della sua stabilità. Così, tutti e due si accordano per non agire, eppure grazie a loro tutte le cose si trasformano e si producono. Sfuggenti, inaccessibili, niente di percettibile scaturisce da loro, eppure da essi nascono tutti gli esseri e ciascuno ha il proprio rango. Così è stato detto: ” Il cielo e la terra non fanno nulla, e non c’è nulla che non facciano”.
Ma tra gli uomini, chi è in grado di non fare?