“Se Gesù ha potuto dire: «Chi crede in me farà le stesse opere che faccio io, e ne farà anche di più grandi», è perché pensava che tutti gli esseri umani fossero della stessa sua natura, della stessa sua essenza. Perché i cristiani hanno trascurato questo aspetto del suo insegnamento? Semplicemente perché sono pigri; non vogliono fare alcuno sforzo per camminare sulle orme di Gesù. Dicono: «Essendo il figlio di Dio, egli era perfetto; è normale che abbia manifestato un sapere, delle virtù e dei poteri eccezionali.
Invece noi, poveri infelici, con la nostra natura imperfetta e peccatrice, non possiamo che essere deboli, egoisti e cattivi». No, no! Questo non è un buon argomento; tutti gli esseri umani sono figli di Dio, esattamente come lo era Gesù. La sola differenza è che Gesù era cosciente della propria natura divina e della sua predestinazione, aveva già lavorato in questo senso nel corso delle sue incarnazioni anteriori, ed era arrivato sulla terra con immense possibilità e un’idea molto chiara della propria missione. Ma per compiere questa missione, anch’egli ha dovuto fare un immenso lavoro interiore.”
(Omraam Mikhael Aivanhov)
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