Quelli che seguono sono i sette peccati sociali secondo Mohandas Karamchand Gandhi, così come li elencò sul settimanale «Young India», da lui fondato, il 22 ottobre 1925.
Anche se normalmente il termine «peccato» viene associato a un contesto religioso, Gandhi lo adopera qui nell’accezione più ampia di «offesa alla fondamentale dignità umana». Anche se hanno ottant’anni, mi pare che non li dimostrino affatto…
1) politica senza principi;
2) affari senza moralità;
3) scienza senza umanità;
4) conoscenza senza carattere;
5) ricchezza senza lavoro;
6) divertimento senza coscienza;
7) religione senza sacrificio.
A questi sette, Arun Gandhi, nipote del Mahatma e fondatore dell’Istituto Gandhi per la noviolenza, ne aggiunse un ottavo:
8) diritti senza responsabilità.