Va’ a una festa: ascolta le risate, quelle voci incerte che rivelano che il divertimento sta in superficie e sotto c’è la paura; senti la tensione, senti la pressione; nessuno si distende realmente, tutti stanno simulando.
Va’ a una partita di calcio: osserva i tifosi sulle gradinate; osserva le esplosioni irrazionali di rabbia; osserva la frustrazione incontrollata che ribolle mascherata da un’apparenza di entusiasmo o di spirito di squadra; fischi, berci e tracotanza in libertà in nome della fedeltà alla squadra; ubriachezza, risse sugli spalti. Queste sono persone che cercano disperatamente di allentare la tensione interiore. Queste persone non sono in pace con se stesse. Guarda il telegiornale; ascolta i testi delle canzoni popolari: troverete lo stesso tema che si ripete continuamente con poche variazioni; gelosia, sofferenza, scontento e sforzo. La vita sembra una lotta continua, un enorme sforzo contro la probabilità di vacillare. E qual è la nostra soluzione per tutto questo malcontento? Rimaniamo incastrati nella sindrome del «se solo…»
(Henepola Gunaratana – Saggezza buddista – © copyleft perle.risveglio.net)
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