La gioia e’ la fragranza del Calice, del Loto. Via via che i suoi petali si schiudono, ne emana la gioia che da’ vigore al corpo fisico, magnetismo al corpo sottile e serenita’ al corpo mentale.
Il Loto e’ la fonte inesauribile della gioia, la quale aumenta mentre Esso si schiude. La gioia non e’ condizionata dalle circostanze esterne, ma e’ come un faro le cui fondamenta poggiano su rocce eterne.
La felicita’ e’ un effetto delle condizioni esterne, e quindi sparisce quando cambiano le circostanze favorevoli, lasciando la tristezza della depressione. La gioia invece non cambia mai, anzi, aumenta, mentre nella nostra vita aumentano i problemi e i conflitti; cresce indipendentemente dalle condizioni.
Via via che l’esperienza del pellegrino si arricchisce e si allarga il campo del suo servizio, mentre egli e’ disposto a sempre piu’ grandi sacrifici e conquista nuovo territorio nel campo dell’autorealizzazione, la fragranza del Loto aumenta e si espande in aree sempre piu’ vaste.
L’energia piu’ attraente di un servitore e’ la gioia che irradia dai suoi gesti, dalla sua voce e dai suoi occhi. Tutto cio’ che egli tocca si schiude e fiorisce.
La gioia non e’ un sentimento ne’ un’emozione, ma e’ uno stato di coscienza distaccato dalla dominazione dei tre mondi inferiori, i cui problemi non possono raggiungerla. La conoscenza, l’amore e l’energia dinamica dei petali sacrificali si espandono e infondono energia di gioia nelle piccole vite dei veicoli inferiori.
(Da: Agni Yoga Society, Fiery World, Vol. II, par. 258)