La spontaneità è la meta che finalmente avremo raggiunto quando anche il più piccolo e inconscio condizionamento sarà lasciato andare. In questo discorso (presente in un dvd con audio sia in italiano che in versione originale inglese) il maestro spirituale e di meditazione Osho delinea la strada da percorrere per lasciar cadere tutti i condizionamenti che abbiamo raccolto dalla società, dalla famiglia, dalle religioni e dai cosiddetti educatori. Tutto ciò che ha creato la nostra personalità non è altro che un accumulo di cose prese in prestito e che nella realtà non sono altro che ostacoli al raggiungimento dell’essere naturali, spontanei.
Quando non ci sarà più ego, allora ogni gesto sarà naturale, senza sforzo, sarà un fiore sbocciato dal nulla.
Perché tutte le religioni hanno usato la repressione come strategia di base?
L’intero mondo è diventato un campo di battaglia. L’essere umano è diventato un campo di battaglia, dentro. E il mondo è diventato un campo di battaglia, fuori. E la strategia usata è stata la repressione.
È molto importante comprendere il fenomeno della repressione, perché tutte le religioni, differiscono grandemente una dall’altra, sono in disaccordo con le altre religioni sotto molti aspetti. Non ci sono due religioni che concordino su qualcosa, eccetto che sulla repressione. Sembra proprio che la repressione sia lo strumento più importante che abbiano in mano. Come lo usano?
La repressione è il meccanismo per schiavizzare l’essere umano, per gettare l’umanità nella schiavitù psicologica e spirituale. Repressione significa semplicemente: ricorda che la tua natura ti è nemica, devi lottare contro di essa, devi sopprimerla, devi distruggerla, devi trascenderla: e solo allora sarai santo.
Ebbene, questo è impossibile: nessuno è mai riuscito a trascendere la natura. Ovunque tu sia, sei nella natura. È così che funziona la vostra religione; create un problema nella mente delle persone e poi queste da chi possono andare? Devono andare dal prete. Il prete offre loro la soluzione, e viene pagato per questo.
Gli psicologi fanno la stessa cosa. Su cento casi, novanta sono stati creati da loro. Io non sto dicendo che lo facciano intenzionalmente, no, e nemmeno i preti lo hanno fatto intenzionalmente: lo hanno fatto con sincerità, pensavano che fosse davvero così. Credevano in ciò che facevano e la loro convinzione era contagiosa, così anche l’altro iniziava a crederci. E poi tiravano fuori le loro soluzioni, le loro prescrizioni.
Se vai da un analista freudiano, poi vai da uno junghiano, poi vai da uno adleriano, poi vai da Assagioli, capirai cosa intendo: tutti e quattro faranno diagnosi differenti del tuo malessere, perché le loro scritture sono differenti.
In India ho incontrato molti psicologi, psichiatri che avevano studiato in Occidente e appartenevano alla scuola freudiana, a quella junghiana, a quella adleriana o alla scuola di Assagioli. Avevano una cosa in comune: erano tutti contro di me. E chiesi loro: «Vedete qual è il punto? Siete uno contro l’altro, ma concordate su una cosa: il fatto che siete contro di me. Perché? Perché io posso facilmente distruggere la vostra professione».
Quando invece sei naturale, esprimi te stesso proprio come fanno gli alberi e gli uccelli, che sono più fortunati: perché nessun uccello ha mai cercato di diventare prete, e nessun albero ha ancora avuto l’idea di diventare psicanalista. Proprio come gli alberi e gli uccelli e le nuvole, ti sentirai a casa nell’esistenza. E religione significa proprio sentirsi a casa.
Io posso rendere l’essere umano di nuovo completo. Posso riportarlo a essere integrato, centrato, radicato. Io non sono uno psicologo, non tratto i problemi psicologici, perché per me quei problemi sono problemi inventati: inventano un problema e poi propongono la soluzione.
Ed è così facile creare problemi, vi sorprenderà sentire quanto sia facile…
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