Una volta un saggio viaggiava con i suoi discepoli per vari villaggi, dove si fermavano per mangiare invitati dagli abitanti, come d’uso in India. Al loro arrivo venivano preparati sontuosi banchetti in loro onore, ed il saggio mangiava a quattro ganasce per fare onore ai suoi ospiti, mentre non permetteva ai discepoli di toccare alcuna leccornia permettendo loro di assumere solo un brodino vegetale. Questo in quanto essendo all’inizio della loro pratica spirituale era importante che assumessero dei cibi che aiutassero a tener calma la mente.
Durante il giorno si spostavano a piedi fino al villaggio successivo sotto il sole cocente ed il Saggio li esortava a camminare più velocemente stando in testa alla fila dei discepoli. Un giorno uno dei discepoli protestò dicendogli: “Fai bene tu a dirci di tenere il tuo passo, quando mangi ogni sorta di manicaretti, inclusa la carne che viene preparata per tutti noi e che non ci fai toccare. Noi con i brodini vegetali non abbiamo forza sufficiente a camminare per ore al tuo passo!”
Il Saggio rispose: “Vuoi mangiare come me? Bene, al prossimo villaggio mangerai esattamente ciò che mangio io!”
Arrivati che furono al villaggio il saggio si recò da un maniscalco che stava preparando dei chiodi roventi, li prese in mano, se li portò alla bocca e li ingoiò. Quindi disse al discepolo di fare lo stesso. Il discepolo, attonito, capì.
Il saggio spiegò che lui non aveva bisogno di attenersi a delle regole perché non doveva far sparire dal proprio inconscio i semi degli attaccamenti che lo avrebbero portato a rinascere. A lui non faceva male niente, per lui era indifferente ciò che mangiava, ma per i discepoli era necessario far seccare quei semi con astensioni e disciplina spirituale.
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