Ryokan, un maestro di Zen, viveva nella più assoluta semplicità in una piccola capanna ai piedi di una montagna. Una sera un ladro entrò nella capanna e fece la scoperta che non c’era proprio niente da rubare.
Ryokan tornò e lo sorprese. «Forse hai fatto un bel pezzo di strada per venirmi a trovare,» disse al ladro «e non devi andartene a mani vuote. Fammi la cortesia, accetta i miei vestiti in regalo».
Il ladro rimase sbalordito. Prese i vestiti e se la svignò.
Ryokan si sedette, nudo, a contemplare la luna. «Pover’uomo,» pensò «avrei voluto potergli dare questa bella luna».
– 101storiezen –
Un breve commento – Di ladri ce ne sono tanti; ladri d’anime, ossia coloro che ti verniciano la coscienza instillandoti false credenze supportate, spesso e volentieri, dal richiamo di vere paure; ladri di futuro, ad esempio quelli tra i politici che ti svendono l’anima facendoti credere di esser lì per lì a conquistare il benessere se non a migliorare i tuo mondo, … Ma la peggior ruberia e, di converso, perdita, è quella della consapevolezza (la luna del racconto) che, a volte, sei in procinto di afferrare, ma te la lasci sfuggire per una manciate d’insulse fandonie luccicanti. Quindi, occhio, stai sempre all’erta, non arrenderti mai se non durante la tua meditazione. (seguici su fb)
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– 101 Storie Zen – Nyogen Senzaki A cura di Nyogen Senzaki, Paul Reps
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