Un giorno un uomo umile in lacrime si presentò a un grande scrittore, celebre in tutto il regno per essere il paladino della verità.
«Maestro! Mia moglie è malata di un male incurabile. Morirà in autunno. Sarebbe un dono immenso se le scriveste una lettera di un paio di righe per dirle che sta bene e vivrà a lungo. Come potrebbe non credere a lei che è un grande maestro? Almeno, poverina, morirebbe in serenità.»
Lo scrittore si commosse.
Ma la sua mente fu attraversata da un dubbio: «Scrivendo la lettera, direi una bugia, mentre io sono un devoto della verità. Dunque perdonami, ma non posso», obiettò al visitatore.
L’umile uomo se ne andò chiedendo scusa per il disturbo.
Ma quando questi fu fuori, lo scrittore rimpianse la sua decisione e sospirò amaramente: Forse è sciocco, pensò, rendersi servi esasperati della verità. Forse esistono anche menzogne sacre. Che a volte, se non possono salvare la vita altrui, possono certo essere salutari.
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