Agire – o reagire – immediatamente, senza pensarci su due volte, senza consentire che l’immaginazione s’intrometta per condizionare il naturale quanto spontaneo flusso degli accadimenti. Così come esiste il tempo per riflettere e ponderare, è altrettanto vero che bisogna permettere alla coscienza di esprimersi prima che il raziocinio intellettuale ci proietti al di là del puro e semplice “qui e ora” frapponendo, quindi, un velo rispetto alla viva esperienza dell’essere, sempre e comunque, presenti. Un racconto …
Hakuin soleva parlare ai suoi allievi di una vecchia che aveva una sala da tè, lodando la sua conoscenza dello Zen. Gli allievi non volevano credere alle sue parole e andavano nella sala da tè per accertarsene di persona.
Non appena li vedeva arrivare, subito la donna domandava se fossero venuti per prendere il tè o per sondare la sua comprensione dello Zen. Nel primo caso, li serviva con garbo. Nel secondo, faceva segno ai giovani di seguirla dietro il suo paravento. Non appena quelli obbedivano, lei li colpiva con un attizzatoio. Nove allievi su dieci non sfuggivano a quella punizione.
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