Un Maestro di meditazione era in viaggio con uno dei suoi discepoli. Il discepolo doveva occuparsi del cammello. Arrivarono di notte, stanchi, ad un caravanserraglio. Era compito del discepolo legare il cammello, ma egli non se ne preoccupò e lasciò il cammello all’aperto. Si limitò a pregare Dio: “Occupati tu del cammello”, e si addormentò.
Al mattino, il cammello non c’era più. O era stato rubato, o si era perso, qualcosa doveva pur essere successa. Il Maestro chiese: “Dov’è il cammello?”. E il discepolo rispose: “Non lo so. Chiedilo a Dio. Ho detto ad Allah di prendersi cura del cammello, io ero troppo stanco, non so che cosa sia successo. E non ne sono nemmeno responsabile perché l’ho detto ad Allah, e in modo molto chiaro! E tu insegni sempre a fidarsi di Allah ed io mi sono fidato”.
Il Maestro disse: “Fidati di Allah, ma prima lega il tuo cammello, perché Allah non ha altre mani che le tue”.
(Un racconto istruttivo che ho trovato su facebook, ma di cui non ne conosco l’origine).