“Venne il giorno che la consorte del Mullah passò ad altra dimensione, vale a dire, morì tutto ad un tratto. Il povero Nasreddin Hodja si disperò e pianse sconsolato per diversi giorni.
Il vicinato vedendolo così affranto non sapendo più come consolarlo, gli disse: “Basta Hodha’, non fare così, non piangere per chi non c’è più. Era scritto che doveva succedere. Guarda cosa ti può riservare il futuro, ti aiuteremo noi a trovare un’altra moglie e magari sarà anche migliore della prima”.
Con ciò, Nasreddin Hodja si riprese dai pianti e dalla disperazione e si mise in attesa di giorni migliori. Passò un pò di tempo e arrivò il tragico momento di un altro passaggio ad altra dimensione; morì il tanto amato compagno: il suo asinello.
Il povero Nasreddin Hodja si disperò ancora di più e si mise a piangere a dirotto. Pianse in continuazione, più di quanto non avesse pianto per la perdita della moglie. Questa volta, però, non vi erano più parole consolanti per la sua disperazione.
Un giorno, uno dei suoi amici gli disse: “Hodja, lo sai che sei proprio strano? Ti muore la moglie, piangi, ti disperi e poi ti calmi; ti muore l’asino piangi, ti disperi così tanto che non c’è verso di calmarti e consolarti; mi sai dire perché insisti a piangere così?”
“E già, piango, piango di più e piangerò ancora. Quando è morta mia moglie tutti i vicini si sono fatti in quattro per consolarmi dicendomi che mi avrebbero trovato un’altra moglie e magari anche migliore della prima. Ora che è morto il mio asinello, non c’è stata anima viva, manco una che mi dicesse:
«Non piangere Hodja, te ne troveremo un’altro, magari anche migliore ….!»”
NOTE:
[…] Non tutti sanno che le “storielle” di Nasreddin Hodja, sono assai popolari nei territori asiatici ed europei dell’ex Impero Ottomano (1453-1924). Se questo personaggio sia esistito o meno è tuttora un dilemma; a Konya, esiste perfino una tomba in sua memoria. Tuttavia le sue vicende vengono tramandate da centinaia di anni a questa parte per via orale e sono anche state pubblicate in diverse lingue, perfino in quella cinese. Leggendo queste brevi “storielle”, si assapora con Nasreddin Hodja, un umorismo sottile e ricco di buon senso comune che proviene dall’antica saggezza dei turchi, attraverso cui, essi, si levano in protesta alla prepotenza dei potenti dei loro tempi. […]
– Racconti dei saggi e faceti. Djeha e Nasreddin Hodja – Jean Muzi (amazon)
– https://it.wikipedia.org/wiki/Nasreddin_Khoja