Un tempo, nell’antica Cina, un giovane di nome Yang Fu salutò i suoi genitori e partì per un viaggio a Sichuan (conosciuta come Szechwan). Il suo obiettivo era di vistare il Bodhisattva* Wuji (che significa letteralmente “senza limiti” o “senza confini”). Sulla strada, incontrò un vecchio monaco.
* (Bodhi significa grande risveglio o illuminazione; sattva significa “essere”. Quindi Bodhisattva significa qualcuno che possiede grande saggezza o compassione.)
“Dove stai andando?” chiese il monaco. Yang Fu rispose che stava andando a studiare presso il Bodhisattva Wuji.
“Vedere il Bodhisattva non è paragonabile a vedere il Buddha” affermò l’anziano. Yang Fu era d’accordo: anche se il Bodhisattva Wuji era una persona di grande saggezza, il Buddha era il modello assoluto dell’illuminazione, che non aveva eguali.
Yang Fu allora chiese al vecchio monaco dove avrebbe potuto trovare il Buddha e il vecchio monaco lo stupì assicurandogli che il Buddha era in quel momento nella casa che aveva lasciato non molto tempo prima – la sua casa. Yang Fu chiese come avrebbe potuto riconoscere il Buddha. Il vecchio monaco aveva una risposta anche a quello:
“Quando arriverai a casa, vedrai qualcuno, con una coperta e con le scarpe a rovescio, che verrà a salutarti. Ricorda, quello è il Buddha.”
La sicurezza del vecchio monaco convinse Yang Fu e così corse a casa. Quando vi arrivò era già notte fonda.
Sua madre era già andata a letto, ma quando sentì suo figlio bussare alla porta, fu sopraffatta dalla gioia. Come tutti i genitori, era preoccupata per la sicurezza di suo figlio in un viaggio così lungo. Corse fuori immediatamente per salutarlo. Si avvolse nella coperta, per non perdere tempo a mettersi un abito, e nella sua fretta e nel suo entusiasmo non si accorse di avere messo le ciabatte a rovescio.
Yang Fu vide sua madre e notò lo sguardo di pura felicità nei suoi occhi. Ricordando le parole del monaco, fu improvvisamente illuminato.
Un pensiero gioioso che nasce nella mente, un piacere semplice in una cosa semplice… questa è l’essenza dello Zen. Ci aiuta a trascendere i limiti dei nostri Sé mortali e le nostre ossessioni materiali. Qualcosa semplice ma profondo, come il gracchiare di una rana, può portarci improvvisamente a sperimentare un risveglio spirituale o un’illuminazione… e mettere al suo posto un altro pezzo del puzzle della Crescita Spirituale.
Autore: Derek Lin
Tradotto da: Alessandro Zampagna
– Link all’articolo originale
– Fonte web taoism.net
– Derek Lin Books – Facebook
– Derek Lin – amazon.it
Grazie dei bei racconti che pubblicate! È una via di comprensione immediata e gradevole.