Tre saggi decisero di intraprendere un viaggio poiché, anche se nel loro paese erano considerati sapienti, erano abbastanza umili da sperare che viaggiare avrebbe aperto le loro menti.
Avevano appena attraversato il confine di un paese limitrofo, quando videro da lontano un grattacielo.
Si chiesero che cosa mai potesse essere un oggetto tanto enorme.
La soluzione più ovvia sarebbe stata quella di andare a vedere di persona, ma ciò avrebbe potuto essere pericoloso: se fosse scoppiato appena si fossero avvicinati?
In ogni caso era più saggio stabilire prima di che cosa si trattava.
Furono avanzate, esaminate e confutate, in base all’esperienza passata di ognuno di essi, numerose teorie.
Alla fine fu stabilito, sempre sulla scorta delle loro conoscenze precedenti che erano assai vaste, che l’oggetto in questione, qualsiasi cosa rappresentasse, non poteva essere stato collocato lì se non da un gigante.
Da tutto ciò trassero la conclusione che sarebbe stato più prudente stare alla larga da quel paese.
Così ritornarono in patria con un elemento nuovo da aggiungere al loro corredo di esperienze.
Le ipotesi condizionano l’osservazione.
L’osservazione genera la convinzione.
La convinzione produce l’esperienza.
L’esperienza dà vita al comportamento, il quale a sua volta conferma le ipotesi.
(Da: “La preghiera della rana. Saggezza popolare dell’Oriente. Volume primo”, Anthony de Mello)
– Anthony De Mello (macrolibrarsi)
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Anthony_de_Mello
– Fonte