“Il grande maestro della tradizione sufi – i dervisci che praticano la meditazione roteando, volteggiando, ndr –, Nasrudin, fu invitato ad una conferenza.
Nasrudin fissò la conferenza per le due del pomeriggio, e fu un enorme successo: i mille posti furono subito esauriti, e più di seicento persone dovettero rimanere fuori, a seguire i lavori attraverso un sistema televisivo a circuito chiuso. Alle due in punto, entrò un assistente di Nasrudin dicendo che, per motivi di forza maggiore, la conferenza sarebbe iniziata in ritardo.
Alcuni si alzarono indignati, chiesero la restituzione del denaro pagato per il biglietto e se ne andarono. Rimase comunque moltissima gente, sia dentro la sala sia fuori. Alle quattro, il maestro sufi non si era ancora presentato: a poco a poco, le persone cominciarono a lasciare la sala; tutti riebbero i propri soldi. In fin dei conti, l’orario di lavoro stava finendo ed era giunto il momento di tornare a casa. Alle sei, i milleseicento spettatori originari erano ridotti a meno di un centinaio. Fu allora che entrò Nasrudin.
Sembrava completamente ubriaco, e rivolse alcune battute pesanti a una giovane seduta in prima fila. Passata la sorpresa, le persone si indignarono: com’era possibile che, dopo un’attesa di quattro ore, quell’uomo si comportasse in quel modo? Si levarono mormorii di disapprovazione, ma il maestro sufi non vi diede alcuna importanza: urlando, continuò a rivolgersi alla ragazza, dicendole che era sexy; poi la invitò a partire con lui per la Francia. Dopo aver insultato alcune persone che reclamavano, Nasrudin tentò di alzarsi, ma cadde rovinosamente. Indignati, gli astanti decisero di andarsene, dicendo che gli organizzatori erano dei ciarlatani e che avrebbero denunciato quello spettacolo degradante a tutti i giornali.
Nella sala rimasero nove persone. A quel punto, appena il gruppo se ne fu andato, Nasrudin si alzò: era sobrio, i suoi occhi irradiavano una luce soave e dalla sua figura promanava un’aura di rispettabilità e saggezza “Voi siete coloro che dovranno udirmi,” disse “Avete superato le due prove più dure del cammino spirituale: la pazienza di aspettare il momento giusto e il coraggio di non provare delusione di fronte a ciò che avete visto. A voi insegnerò…”
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