Il protagonista del Mahabharata, Yudhishtira, giunto sulle sponde d’un lago, trova i quattro fratelli che giacciono al suolo privi di vita. Grande è la sua costernazione per l’inspiegabile sorte dei fratelli, ma ancor più grande è la *sete incontenibile* dalla quale viene improvvisamente assalito. Mentre si china sull’acqua per bere, ode una voce soprannaturale che gli dice:
Voce dal lago: Prima rispondi alle mie domande, poi ti farò bere!
Yudhishtira: Chi sei? Io non ti vedo!
V.: Rispondi!
Y.: Dove sei? Nell’aria? Nell’acqua?
V.: Non sono né pesce né uccello. Ho abbattuto i tuoi fratelli perché han voluto bere senza rispondere alle mie domande.
Y.: Allora interrogami.
V.: Che cosa è più veloce del vento?
Y.: Il pensiero.
V.: Che cosa ricopre la terra?
Y.: L’oscurità.
V.: Sono di più i vivi o i morti?
Y.: I vivi, perché i morti non ci sono più.
V.: Fammi un esempio di spazio.
Y.: Le mie mani chiuse come una sola.
V.: Un esempio di lutto.
Y.: L’ignoranza.
V.: Di veleno.
Y.: Il desiderio.
V.: Un esempio di sconfitta.
Y.: La vittoria.
V.: Quale dei due è venuto prima? Il giorno o la notte?
Y.: Il giorno… ma era solo un giorno avanti!
V.: Qual è la causa del mondo?
Y.: L’amore
V.: Qual è il tuo opposto?
Y.: Me stesso.
V.: Che cos’è la pazzia?
Y.: Una via dimenticata.
V.: E la rivolta? Perché si rivoltano gli uomini?
Y.: Per trovare la bellezza, nella vita oppure nella morte.
V.: Che cosa è inevitabile per tutti?
Y.: La felicità.
V.: E qual è la cosa più stupefacente?
Y.: Ogni giorno la morte colpisce, e noi viviamo come se fossimo immortali. Questa è la cosa più stupefacente.
V.: Possano tutti i tuoi fratelli tornare in vita.
Y.: Ma chi sei tu?
V.: Sono Dharma, tuo padre. Sono la costanza, la luce e l’ordine del
mondo.
Y.: E hai preso la forma d’un lago?
V.: Io sono tutte le forme, Yudhishtira!
– Saggezza vedica –