Torniamo a parlare di noi e del nostro sistema operativo, perchè se non sappiamo che cosa c’è a fondamento della nostra identità non saremo in grado di apportare modifiche a ciò che non ci piace di noi stessi. Qualunque bambino venga al mondo ha il corredo genetico ereditato dai genitori grazie al quale possiede le informazioni per dare una disposizione agli atomi che comporranno le cellule, le molecole, i vari organi, i tessuti, le ossa, i muscoli, i nervi che costituiranno il corpo. Nel frattempo il bambino cresce. E che fa? Comincia immagazzinare informazioni, si crea il modello. La varietà delle informazioni ricevute farà sì che quel bambino avrà un’identità diversa, a tutti i livelli. Se la madre è stressata e il bambino percepisce informazioni di stress il suo corpo si modellerà in un certo modo. Se la madre é calma e amorevole, il corpo del bambino si disporrà in maniera diversa. In ogni caso sarà condizionato dalle informazioni. Da ciò deduco un altra verità, l’ambiente è condizionante. Se il cervello fosse un semplice registratore si comporterebbe come un magnetofono che riceve l’informazione e poi la riproduce fedelmente come la riceve. Ciò vuol dire che in un registratore non c’è alcun processo di elaborazione. Il cervello non si comporta così, fa qualcosa in più, non si limita ricevere l’informazione, ma una volta incamerata la elabora e nell’atto di processarlo la modifica. Cambiando l’informazione modifica l’istruzione stessa. … questa informazione elaborata si chiama modello. … il modello non è la realtà. … Ciò ha un solo significato: il risultato non è dovuto a ciò che accade, ma a come viene elaborato ciò che accade. … Ciò che mi accade non ha alcuna rilevanza, per me è importante ciò che penso di ciò che è accaduto, quale significato gli ho dato … (Alberto Lori)
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