Hai notato come le preghiere siano – quasi sempre – una dotta formulazione delle realizzazioni interiori raggiunte con la meditazione? Tuttavia, per quanto intelligibili custodiscono sempre un segreto. Quello della consapevolezza che al momento opportuno si fa compassione.
“Ti sento o Spirito
Ti sento attraverso le orecchie del mio spirito lupo,
Ti sento o Spirito,
negli alberi mentre il vento mormora tra le fronde
che coprono il mio villaggio nella sera.
Ascolto la tua voce nell’acqua
mentre scorre sulle pietre del ruscello
che passa accanto alla mia famiglia, alla mia gente.
Ti sento o Spirito in tutte le cose
Ti vedo o Spirito,
ti vedo attraverso gli occhi del mio spirito falco.
Ti vedo nel viso dei bambini del mio villaggio
quando fisso i loro occhi
e ti vedo quando guardo le stelle nella volta del cielo notturno
che copre la mia casa
Ti vedo al lavoro nelle pennellate del paesaggio
dipinto nel deserto che mi circonda,
Ti vedo o Spirito in tutte le cose.
Ti assaporo o Spirito, attraverso la lingua
del mio spirito serpente
Assaporo la tua brama per la mia saggezza
Assaporo la tua tolleranza verso il mio apprendimento
Assaporo la tua compassione per l’anima mia
Assaporo la tua compassione per l’anima mia”.