Oltre che una breve e gradevole poesia – sono solo otto versi – è un possibile approccio meditativo. E’ anche saggezza in itinere. oppure, se preferite, è l’inevitabile conclusione cui non può non pervenire chi abbia – come nel caso di Ajahn Chah – realizzato la propria vera, inestinguibile, luminosissima natura.
Non cercare di diventare qualcosa.
Non proiettarti in qualcosa.
Non essere un meditatore.
Non diventare illuminato.
Quando siedi, siedi.
Quando cammini, cammini.
Non ti aggrappare a nulla.
Non resistere a nulla.
– http://www.ajahnchah.org/italiano/index.php
– http://www.lameditazionecomevia.it