Quali sono i frutti della meditazione? Il concetto è trito e ritrito. Pace, calma, serenità, tranquillità di spirito, sembrano solo parole che si stagliano sul cielo, apparentemente limpido, dellla mente che sogna, della mente che agogna, si aggrappa e combatte quasi sempre per il superfluo. Ma allora, cos’è che ci conduce alla meditazione? La monaca Chiyono lo descrive in una delle 101 storie zen con pochi e semplice quanto arguti versi. Se c’è qualcosa di cui diffidare – quando hai intrapreso il cammino spirituale – è della tua stessa mente, della mente che mente.
«Quando la monaca Chiyono studiava lo Zen con Bukko di Engaku, per molto tempo non riuscì a raggiungere i frutti della meditazione. Finalmente, in una notte di luna, stava portando dell’acqua in un vecchio secchio tenuto insieme con una cordicella di bambù. Il bambù si ruppe e il fondo del secchio cadde, e in quel momento Chiyono fu liberata!
Per commemorare l’evento, scrisse una poesia:
In questo modo e in quello cercai di salvare il vecchio secchio
Poiché la corda di bambù era logora e stava per rompersi.
E poi tutt’a un tratto il fondo si staccò e cadde
Niente più acqua nel secchio!
Niente più luna nell’acqua!»
– 101storiezen –
– http://it.wikipedia.org/wiki/101_storie_zen
– 101 Storie Zen – Nyogen Senzaki A cura di Nyogen Senzaki, Paul Reps
– 101 storie zen – Amazon