Cos’è la meditazione se non il coraggio di tuffarsi per pochi istanti alla volta nell’oceano delle forme pensiero? Osservarle senza remore o pregiudizi e rendersi finalmente conto della loro effettiva origine per sintonizzarsi con un principio che può essere indicato solo con un paradosso come la gioia senza amore o la fine senza morte. Una poesia di Tagore.
«Mi tuffo nell’oceano delle forme
sperando di trovare le perla perfetta
del senza forma.
Non più andrò veleggiando
di porto in porto
con questa mia barca battuta
dalle intemperie.
Da molto son passati i giorni
in cui mi dilettavo
d’esser cullato sulle onde.
E ora sono impaziente di morire
nel senza morte.
Nella sala delle udienze,
presso l’abisso insondabile
ove risuona
la musica di corde senza suono
porterò quest’arpa della mia vita.
L’accorderò alle note del per sempre,
e quando singhiozzando
avrà detto la sua ultima frase,
deporrò la mia arpa muta
ai piedi di colui che tace.»
[ Da: Rabindranath Tagore – Gitanjali. Canti in offerta. Testo inglese a fronte (Italiano) ]
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Rabindranath_Tagore
Rabindranath Tagore è il nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e filosofo indiano.
Poeta, prosatore, drammaturgo e filosofo indiano nacque a Calcutta nel 1861 e morì a Santi Neketan, nel Bolpur, nel 1941. Mentre Gandhi, con la disobbedienza civile, organizzò il nazionalismo indiano sino a ricacciare in mare gli inglesi, Tagore si propose di conciliare e integrare Oriente ed Occidente.
Il pensiero teologico che risiede alla base di tutta la produzione artistico-religiosa di Tagore viene espresso organicamente soprattutto nell’opera “Sadhana”, dove raccoglie una scelta delle conferenze tenute nella sua scuola di Santiniketan. Si fonda su un panteismo mistico che ha le sue radici nelle “Upanisad”, anche se è aperto ad altre tradizioni culturali.
A partire dalla contemplazione della natura Tagore vede in ogni sua manifestazione la permanenza immutabile di Dio e quindi l’identità tra l’assoluto e il particolare, tra l’essenza di ogni uomo e quella dell’universo. L’invito a cercare il significato dell’esistenza nella riconciliazione con l’universale – e con l’essere supremo – percorre tutta la filosofia indiana; in questo contesto Tagore è stato uno dei maggiori maestri nel XX secolo.