Molti fenomeni “paranormali’ diventano assai meno misteriosi se si accettano i concetti vedici sulla mente.
Le esperienze extra-corporee rappresentano un tipo di fenomeno che può essere studiato all’interno di una cornice teoretica, basata sul concetto vedico di corpo sottile.
Come studente universitario non posso fare a meno di notare che nell’elenco delle lezioni del corso è piuttosto difficile trovarne una sui fantasmi. Altrettanto rare sono le indicazioni di corsi come “Poteri Psichici” oppure “Laboratorio di biologia sulle forme di vita aliene”. In effetti, è evidente che manca quasi del tutto un indirizzo di studi approfonditi su qualsiasi tipo di fenomeno paranormale. Perché il mondo accademico è così riluttante a testare con rigore questo sempre più innegabile aspetto della realtà?
Forse questo è dovuto al fatto che gli eruditi ritengono che ci siano solo due modi per comprendere realtà del tipo dei fantasmi: o semplicemente essi non esistono e sono attribuibili a scherzi, allucinazioni e ad errori umani, oppure essi esistono, ma sono del tutto diversi da qualsiasi altra cosa che conosciamo e comprendiamo e pertanto costituiscono un completo mistero. E neppure in prospettiva c’è molto spazio per una ricerca accademica o per un insegnamento a livello universitario. Questa situazione di stallo può avere a che fare con il nostro modo di considerare la mente.
Fin dai tempi di Cartesio, la filosofia occidentale si è scontrata con quello che viene chiamato il “problema corpo-mente”. La mente è semplicemente una caratteristica “rilevante” del corpo fisico che in realtà non esiste da solo, come molti filosofi moderni sostengono? Oppure la mente è qualcosa di completamente diverso dalla materia come i cartesiani (i seguaci di Cartesio) vorrebbero farci credere? Da coloro che vedono la mente identica alla materia, l’esperienza della coscienza deve essere accettata come un tipo d’illusione e nello stesso tempo trascurata come oggetto di ricerca scientifica. D’altra parte per coloro che accettano il secondo punto di vista (noto come dualismo cartesiano), la mente certamente esiste, ma è più o meno imperscrutabile. Mentre le attività del corpo devono obbedire alle leggi della fisica, la mente è apparentemente libera da queste leggi.
Qualunque siano le loro differenze, entrambi i punti di vista collocano la mente ben al di là della possibilità pratica di comprenderla e di esaminarla. E in ultima analisi questo non è né soddisfacente dal punto di vista intellettuale, né attraente dal punto di vista accademico. La letteratura vedica dell’antica India offre una terza opzione. Nella Bhagavadgita, Sri Krishna spiega al Suo amico Arjuna che la mente, l’intelligenza e il falso ego sono tre delle Sue otto energie materiali. Insieme esse compongono il corpo sottile, mentre le Sue altre cinque energie materiali (terra, acqua, aria, fuoco, ed etere) costituiscono il corpo grossolano o fisico. Questo modo di concepire il corpo sottile” come combinazione di mente, intelligenza e falso ego è il corrispondente vedico della “mente” nella filosofia occidentale.
Vista in questo modo, la mente non è del tutto trascendentale alle leggi che regolano la materia, né tuttavia è totalmente sottoposta alle stesse leggi che regolano il corpo. Questo vuol dire che le attività della mente possono essere misurate e previste, ma le principali correnti scientifiche moderne non hanno né i mezzi né la conoscenza teoretica di base con cui farlo. Abbiamo quindi tre modi di concepire la mente: completamente identica alla materia (il Modello Moderno), completamente opposta alla materia (il Modello Cartesiano) e come materia sottile intermedia tra la materia grossolana e il puro spirito (il Modello Vedico).
Un altro modo per comprendere la differenza tra questi tre modelli è quello di esaminare qual è il vero sé cui ciascuno di essi fa riferimento. Il Modello Moderno definisce il corpo stesso come il sé escludendo l’esistenza di entità di altra natura diverse e più elevate di esso. Il Modello Cartesiano afferma che la mente è il sé, mentre il corpo gli fa da veicolo. Il Modello Vedico definisce il sé come un’entità del tutto spirituale che occupa entrambi i corpi, quello sottile e quello grossolano, da cui è temporaneamente coperto. Il Modello Vedico dà l’opportunità di approfondire il funzionamento della dimensione sottile, ricerca preclusa agli altri due modelli. Diamo uno sguardo a come questo può avvenire.
POTERI PSICHICI
I poteri psichici, come la capacità di leggere nella mente (telepatia) o quella di spostare gli oggetti con la mente (telecinesi); sono di solito relegati ai margini della ricerca accademica. E non c’è da meravigliarsene. Viste le scelte attualmente possibili, possiamo o seguire il Modello Moderno negando semplicemente l’esistenza dei poteri psichici, anche di fronte ad innumerevoli episodi e ad altre evidenze che provano il contrario, oppure possiamo seguire il Modello Cartesiano accettando l’esistenza di tali poteri senza però essere in grado di spiegarli se non chiamandoli semplicemente “miracoli”. Se invece seguiamo il Modello Vedico, che definisce la mente come un tipo diverso di materia, possiamo accettare perlomeno teoricamente che siano possibili scambi tra la mente e la dimensione fisica. Quello che rimane da fare è sperimentare e determinare quale tipo di leggi regolano l’attività della mente (il corpo sottile) e come esse differiscono da quelle che regolano il corpo grossolano. Naturalmente la letteratura vedica può aiutare questa ricerca fornendone una cornice teoretica.
FANTASMI
Se la mente è un altro tipo di corpo con cui una persona può agire, è possibile che alcune persone abbiano solo questo tipo di corpo senza la consueta controparte fisica? Questo è esattamente il modo in cui la letteratura dell’antica India definisce i fantasmi — un altro fenomeno che il Modello Vedico della mente può demistificare. Il Modello Moderno si limita ad escludere totalmente l’esistenza dei fantasmi. Poiché essi non possono essere percepiti con i mezzi tradizionali, questo significa che non esistono. Il Modello Cartesiano, in alternativa, riconosce una realtà intangibile al di là del corpo, per cui non ha difficoltà ad ammettere in teoria l’esistenza dei fantasmi. Comunque, in pratica, i fantasmi devono rimanere al di là dell’analisi razionale perché quella realtà intangibile di cui fanno parte non ha niente in comune con la materia. E la materia, dopo tutto, è tutto ciò che i nostri strumenti di ricerca e i nostri metodi scientifici sono adatti ad interpretare.
Qui, di nuovo, il Modello Vedico apre nuove prospettive. I fantasmi possono essere definiti come esseri viventi che hanno una mente o corpo sottile, ma privi di forma fisica, cioè di corpo grossolano. Questo modo di vedere aiuta a fugare la nube di paura e di mistero che altrimenti circonda questi esseri viventi. Possiamo sentirci confortati dal fatto che, lungi dall’essere magici o mitici, i fantasmi fondamentalmente non sono diversi da noi. Semplicemente essi esistono in una diversa realtà materiale, che deve ancora essere completamente compresa dalla scienza ufficiale.
ESSERI ALIENI
Se esseri esattamente come noi possono esistere senza bisogno di un corpo fisico esterno direttamente percepibile, possono esistere altri tipi di esseri incarnati al di là della nostra percezione sensoriale? La letteratura vedica risponde con un enfatico sì: gli altri pianeti dell’universo sono popolati, ma da esseri che hanno una coscienza più elevata e corrispondentemente corpi più elevati. Il Modello Moderno attribuisce gli avvistamenti degli UFO ed altre evidenze di esseri alieni ad alterazioni ed invenzioni dell’immaginazione. Il Modello cartesiano relega queste entità alla dimensione degli angeli. Il Modello Vedico invece fornisce un approccio più positivo e produttivo semplicemente estendendo il dominio del corpo sottile.
Le forme di vita coscienti sugli altri pianeti vengono definite, secondo il loro status, o prive di corpo grossolano e con il solo corpo sottile o con corpi grossolani più raffinati che manifestano caratteristiche analoghe ai nostri corpi sottili. Per esempio molti di essi possono volare e cambiare forma a piacere, cose che noi umani possiamo compiere solo col pensiero e nei sogni (cioè nel dominio del corpo mentale sottile). Tuttavia i loro corpi sono ancora materiali.
Questi esseri più sofisticati non sono quindi esenti dai limiti che valgono per gli altri esseri incarnati a livello materiale, morte compresa. Ad essi non è neppure precluso d’interagire con forme materiali più grossolane (come i nostri corpi). Perciò la ricerca di contattare gli alieni da parte degli esseri umani non è vana. Forti di questo modo di concepire, la nostra ricerca di esseri intelligenti extra terrestri ha solo bisogno di essere raffinata con un nuovo complesso di mezzi che vada al di là dei cinque sensi tradizionali. Gli alieni ci sono davvero là fuori e in effetti possiamo comunicare con loro. Dobbiamo semplicemente usare la letteratura vedica e perfezionare i nostri metodi.
AL DI LA’ DELLA MENTE
È bello capire il funzionamento della mente con l’aiuto del modello vedico, ma, ci si potrebbe chiedere, e l’anima? Krishna, dopotutto, parla di una Sua energia superiore, al di là delle otto energie materiali, che non è soggetta alle leggi della materia. Avendo accettato il Modello Vedico della mente, una persona sicuramente desidera esplorare la natura di questo reale sé spirituale in aggiunta alla comprensione dei corpi sottili e grossolani, che sono temporanei. I Veda ci spingono in verità a fare proprio questo. A coloro che sono pronti per questo definitivo viaggio, i Veda forniscono anche la conoscenza necessaria e i mezzi pratici. Ma prima che i nostri Istituti Superiori e le nostre Università affrontino un argomento tanto elevato, forse dovrebbero iniziare a studiare quel dominio che si trova tra il mondo fisico, che noi comprendiamo così bene, e la realtà spirituale che trascende la nostra comprensione.
Forse la comunità scientifica dovrebbe indagare il livello sottile della mente ed allargare la sua comprensione fino ad includervi fenomeni del tipo dei poteri psichici, dei fantasmi e della vita su altri pianeti. Questa ricerca può dare una conoscenza adatta ad essere usata per migliorare la nostra vita materiale su questo pianeta ed anche a fornire un ponte per spostarsi verso una comprensione della nostra vita spirituale al di là di questo dominio materiale. Nel frattempo io consulterò l’elenco delle lezioni del corso… in attesa.
Navin Jani sta frequentando un master d’urbanistica presso l’Università della Florida. Insieme alla moglie, Krishna-priya Devi Dasi, fa parte della congregazione del tempio di New Raman Reti ad Alachua in Florida.
(Da: Ritorno a Krishna di Maggio-Giugno 2005)
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