Tutto quello che dico è solo qualcosa che indica verso quello che c’è qui, ora, in questo momento. E’ il Grande Mistero. E’ un grande mistero, perpetuo perché non verrà mai risolto. E’ il mistero del vivere e del morire, il mistero che è questo universo manifesto. E non importa quanto complesse siano le nostre spiegazioni, quanto eleganti le nostre descrizioni di “quello che è”, esse rimangono, senza alcuna speranza, degli indicatori limitati. E il mistero rimane.
Sei stato toccato dal mistero. Il mistero ti ha agganciato. E che questo ti piaccia dipende dalla giornata. Ma lì c’è qualcosa di glorioso, qualcosa di meraviglioso nel connettersi al mistero. Una volta assaggiato non verrà più dimenticato. E così ci riuniamo in questo Insegnamento, non perché la verità possa essere conosciuta, ma perché dalla verità non si può scappare.
La cosa bella di un mistero è che impegna la nostra attenzione. Gli esseri umani sono interessati in quello che non possono spiegare. Siamo degli esseri curiosi; vogliamo sapere, capire. Siamo attratti da questa qualità dell’inspiegabile. Quello che l’insegnamento fa è di indicare al di là dell’apparente mistero, verso quello che è la sorgente e la sostanza di ogni cosa.
Qualche volta, in un momento di grazia c’è quella che viene chiamata appercezione. L’appercezione è un conoscere senza una soggetto che conosca, uno sperimentare senza un soggetto che esperimenti, un capire senza un soggetto che capisca. Il cammino verso quel momento di grazia è spesso contorto e può passare per posti strani o dolorosi. Alla fine si capisce che tutto è parte di un incredibile mosaico dell’esistenza, parte della Totalità che rappresenta se stessa come questo grande mistero.
Ram Tzu (Wayne Liquorman – Advaita Contemporaneo)
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– Advaita Vedanta (wikipedia)
– La verità definitiva. Un’esposizione organica dell’advaita vedanta – Ramesh S. Balsekar