I risultati di una ricerca pubblicata su Psychological Science indicano come le tecniche della meditazione buddihsta possono aiutare senz’altro ad affinare e ottimizzare la qualità della propria attenzione.
Lo studio ha valutato le performance di alcuni volontari ingaggiati appositamente per «una full immersion di filosofia orientale tra le montagne del Colorado».
L’esperimento è stato organizzato dalla psicologa Katherine A. MacLean dell’Universita’ della California-Davis e della John Hopkins University, negli Usa. L’età medie delle 30 persone osservate si aggirava intorno ai 49 anni. Il gruppo ha svolto un training di tre mesi circa con il noto studioso buddhista Alan B. Wallace.
A 5 mesi di distanza dal ritiro i volontari – che avevano, per l’appunto, appreso tecniche di respirazione e concentrazione – si sono dimostrati più efficienti e brillanti. Le loro prestazioni cerebrali – memoria e attenzione in particolare, sono nettamente migliorate.
(Sintesi della news pubblicata su asca.it – Roma, 26 ago)
Nota
B. Alan Wallace, con una laurea in Fisica, una in Filosofia della scienza, una in Storia delle religioni, pratica il buddhismo dal 1970, ed è uno dei più famosi insegnanti occidentali di filosofia buddhista e di meditazione. Il suo addestramento monastico nel buddhismo è durato quattordici anni, culminando con l’ordinazione ad opera del Dalai Lama, sotto la cui direzione studia da più di trent’anni. È il fondatore del Santa Barbara Institute for Consciousness Studies. I suoi libri.