Sedere solamente per sedere e osservare
Anche se non potete raggiungere una concentrazione molto profonda, va bene lo stesso, siate comunque felici che almeno vi siete seduti ed avete osservato. Inevitabilmente otterrete un certo grado di concentrazione quantunque non sia perfetta concentrazione, avrete comunque l’opportunità di vedere per un po’ l’alzare e l’abbassare dell’addome, un po’ di impermanenza e di osservare e capire un po’ meglio questa mente e questo corpo.
Ricordatevi che anche se passate l’intera ora a riportare indietro la mente al presente, la vostra ora sarà comunque ben spesa. Avrete comunque rinforzato il vostro potere di osservazione – in questo caso l’abilità di catturare la mente che divaga – questa stessa è una abilità sviluppata e un conseguimento.
Per raggiungere una concentrazione più profonda rinunciate al pensiero attivo. Solamente rimanete nel presente osservando il respiro e qualsiasi cosa ci sia, e ogni volta che la mente divaga riportatela gentilmente ma fermamente indietro al presente. Rimanere con la concentrazione fissata su un oggetto come l’inspirazione e l’espirazione o l’alzare e l’abbassare dell’addome, può portare profondo assorbimento, calma e concentrazione. Potete sperimentare e vedere se riuscite a rimanere solamente con un oggetto e fare esperienza della calma profonda in quell’oggetto. Poi usando quella concentrazione potete cercare l’impermanenza anche in quello stato del corpo e della mente. Vedere se potete osservare il sorgere e passare della consapevolezza dell’oggetto di meditazione o di altri fenomeni/sensazioni nel corpo. Ma ricordate anche che in Vipassana non è necessario rimanere solo con un oggetto. Si possono osservare anche altri oggetti. Così non vuol dire che dovete sempre stare, diciamo, col vostro respiro o con il salire e scendere dell’addome. Potete provare a stare con un oggetto se vi piace, ma se non ci riuscite va bene lo stesso, potete osservare anche altri oggetti, come la postura seduta e le sensazioni di contatto o qualsiasi distrazione che sorge. In altre parole, potete cambiare oggetto o essere attenti a diversi oggetti nello stesso tempo, osservare una area più estesa del corpo. La cosa importante è di essere consapevoli e presenti sorvegliando la mente che divaga e tutti gli altri ostacoli. Ma anche quando si sta divagando e altri ostacoli come il desiderio sensuale e l’avversione sorgono, se voi li notate, anche questa è Vipassana, consapevolezza degli ostacoli che va sotto il nome della sezione del Satipatthana Sutta chiamata Dhammanupassana. La cosa da fare è prendere gli ostacoli velocemente così che la mente non rimanga sotto la loro influenza per un lungo tempo. Una volta che avete notato l’ostacolo, esso passerà se non vi ci attaccate e poi tornerete ad osservare gli oggetti presenti. Io non penso che in Vipassana restare con un solo oggetto sia necessariamente meglio che cambiare vari oggetti. Penso che dipende dall’attitudine di ogni yogi. Non tutte le persone hanno lo stesso tipo di attitudine e di sviluppo. Credo che ognuno faccia il meglio se l’approccio è proprio quello di osservare qualsiasi cosa ci sia, qualsiasi cosa appaia e perciò non necessariamente attaccarsi ad un solo oggetto durante tutta la seduta. La cosa da fare è di essere comodi e rilassati e lasciare che la mente si posi su qualsiasi oggetto con cui si senta a suo agio. Potete sperimentare e vedere ciò che funziona meglio per voi, ma ricordate che anche se qualcosa funziona per voi adesso, questo non vuol dire che sarà sempre così. Questo vuol dire anche che differenti approcci debbano essere applicati in diverse occasioni, ciò dipende dal fluire e da qualsiasi cosa che funziona o sia appropriata in qual momento.
Provate a trovare interesse nella vostra meditazione, nell’affilare e sviluppare le vostre abilità. Ogni volta che vi sedete cercate di essere il più possibile consapevoli e attenti. Cercate di osservare i dettagli dell’oggetto, i cambiamenti minuti ed impercettibili. Allo stesso tempo cercate di essere il più possibile rilassati e calmi. Lo sforzo dovrebbe essere fermo ma gentile e non teso. Questa pratica diventa interessante quando vi sforzate sempre di vedere quanto potete essere consapevoli, e quanto profonda può diventare la concentrazione. Attraverso la pratica e l’esperienza svilupperete abilità riguardo al rimanere focalizzati, calmi, concentrati, consapevoli, attenti, ecc. Dopo ogni seduta potete anche riflettere e ricordare il più possibile ciò che è successo durante quella seduta, ciò che siete stati in grado di osservare. Oltre ad essere un esercizio interessante tendente a rinforzare la saggezza, questo svilupperà anche la vostra capacità di ricordare (richiamare alla memoria) e chissà potreste essere in grado un giorno di ricordare le vostre vite precedenti, se non nella vita presente, nella vita futura. Nella vostra vita quotidiana cercate di essere sempre più attenti agli stati mentali, intenzioni, pensieri, emozioni, cambiamenti di umore, movimenti ed attività del corpo (alzarsi, sedersi, stirarsi, piegarsi ecc.) e sensazioni. Il progresso è un processo graduale. Questa pratica può durare tutta la vita e continuare nelle vite future fino a che raggiungiamo Arahatta magga-phala (stato di santità). Dal momento che siete consapevoli e presenti, voi state progredendo anche se non ve ne rendete conto. State camminando lungo il sentiero e vi state avvicinando alla meta. Le contaminazioni mentali sono sotto controllo e si stanno indebolendo. Se continuate a meditare consistentemente, è questione di tempo e voi riuscirete ad erodere la forza delle contaminazioni mentali. Fatevi coraggio, non rinunciate. Come qualcuno ha detto: persistete, tenetevi saldi, resistete: la pazienza è un genio, vi guiderà fino in fondo alla vostra meta che in questo caso non è una meta ordinaria, ma il Nibbana, la fine di tutte le rinascite e della sofferenza. Possa il vostro progresso essere rapido e facile. Possiate voi raggiungere la vostra meta nel tempo più breve possibile così da non indugiare e soffrire nel samsara più a lungo del necessario.
Visuddhacara
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