Se assumi deliberatamente un atteggiamento, una posizione per meditare, allora la meditazione diventa un giocattolo, un trastullo della mente. Se decidi di districarti dalla confusione e dall’infelicità della vita, allora diventa un’esperienza dell’immaginazione, e questa non è meditazione.
La mente conscia o la mente inconscia non devono avervi parte; non devono neppure essere consapevoli dell’estensione e della bellezza della meditazione, se no, tanto varrebbe leggersi un romanzo. Nella totale attenzione della meditazione non c’è conoscenza, non c’è riconoscimento, non c’è il ricordo di qualcosa che sia già avvenuto. Tempo e pensiero sono totalmente cessati, poiché sono il centro che limita la visione. Nel momento della luce il pensiero dilegua e lo sforzo conscio di sperimentarla e ricordarla è la parola che e stata. E la parola non è mai il reale. In quel momento – che non appartiene al tempo – il definitivo è l’immediato, ma quel definitivo non ha simboli, non appartiene a nessuna persona, a nessun dio.
(Jiddu Krishnamurti)
– Jiddu Krishnamurti – tratto da: Meditazione
– Libri di Jiddu Krishnamurti su macrolibrarsi.it
– it.wikipedia.org/wiki/Jiddu_Krishnamurti
– krishnamurti.it
– jkrishnamurti.org