Rilassati con il suono tranquillo della musica classica per pianoforte. Questa sonata è un bel pezzo di Ludwig van Beethoven. Ripercorri per un attimo i tuoi ultimi istanti. Per l’esattezza, ciò che hai fatto negli ultimi cinque o dieci minuti. Rifletti: quante volte hai reiterato i medesimi comportamenti? Certo, gli eventi si saranno svolti in contesti diversi, o sviluppati per motivi differenti, ma nella sostanza le circostanze sono state piuttosto ripetitive. Ma, ancor più importante: tu, come hai reagito? Suppongo che in linea di massima abbia ricalcato i medesimi schemi. Nulla di male, ovviamente. Tuttavia per riuscire a meditare devi cominciare ad esserne cosciente. Ed in ciò la musica può senz’altro aiutarti. Immagina, quindi di sorvolare, complessivamente, la tua vicenda terrena dall’alto. Ora sei come un angelo che osserva quel piccolo magnifico uomo, o quella lieve e splendida donna, da un apice. Il passato si dipana. Il futuro non ha ancora importanza. Sei nell’immediato ed essenziale sciabordìo dell’eterno presente. Sei in meditazione.
(Nota bene: la chiave dell’esercizio è: “Sei nell’immediato ed essenziale sciabordìo dell’eterno presente. Sei in meditazione.”)