Quando siamo realmente noi stessi … quando noi ci manifestiamo … quando tutto il nostro ego innaturale si è dissolto … quando non esiste più dualità … quando siamo in grado di arrivare alla condizione non duale di assenza dell’ego … quello stato si chiama meditazione, nel senso ultimo della parola.
Allora non esiste più alcun conflitto, perché la dualità viene naturalmente dissolta e liberata.
Così, quello che cerchiamo in realtà di fare quando pratichiamo la meditazione è calmare e stabilizzare, così da dimenticare la nostra mente confusa o “sé egoico”.
L’ego è un sostituto, un sé fasullo, sempre mutevole. Non è altro che un insieme di idee, concetti, condizionamenti, basati non sulla verità; ma, su pure menzogne e credenze che, sottoposte ad esame, dimostrano di non aver alcun fondamento reale.
E’ importante ricordare che il principio dell’assenza dell’ego nel Buddhismo non significa che prima c’era un ego, e che poi il Buddhista se ne è liberato! Al contrario, significa che per cominciare non esiste alcun ego, e che bisogna realizzare ‘questa’ assenza di ego.
(Da: Sogyal Rinpoche – Meditazione: Cos’e’ e come praticarla)
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– https://it.wikipedia.org/wiki/Sogyal_Rinpoche