Ogni cosa che accettiamo è a nostra disposizione per essere vista, per essere usata, per impararne, per lasciarla andare. […]
Noi lottiamo contro l’accettazione non perché le circostanze sono difficili, ma perché siamo stati condizionati a resistere. La resistenza è essenziale per l’ego, per la nostra sensazione di essere un sé separato. Rifiutando di accettare ciò che è, «io» sono in una posizione critica rispetto alla vita. Sono io più importante di lei. Io ho il potere. Io ho il controllo. Ovviamente non è che un’illusione, ma così non sembra. […]
Il primo passo che possiamo fare per vivere nell’accettazione anziché nella resistenza è di accettare il fatto che opponiamo resistenza. Sì, oppongo resistenza. È così.
Iniziamo dall’imparare a vedere con chiarezza dove siamo e ad affrontare e accettare qualunque cosa emerga quando prestiamo piena attenzione al nostro sé condizionato. Questo tipo di osservazione non giudicante è a nostra disposizione, ma non è il genere di lenti attraverso cui guardiamo di solito. Come trovare una prospettiva diversa, più chiara? Come uscire dall’ego? Il modo più efficace che io conosca è la meditazione”.
(Da: “Non lasciarti cadere: buttati!” di Cheri Huber)
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