Qual è la prova dell’esistenza di “TE”?
[PARTECIPANTE]: Namaste.
[Mooji]: Namaste
[PARTECIPANTE]: Mi sembra che sia necessaria molta energia per riuscire a rimanere in una condizione di auto analisi. È così? Accade solo all’inizio? Questa è la mia domanda.
[Mooji]: Solo all’inizio. Siamo poco abituati a questo tipo d’introspezione perché esiste già un principio nella mente che suggerisce che sei separato. Che esiste qualcosa che va trovata, e che quindi devi utilizzare qualche tecnica, qualche strategia qualche pratica. Che devi fare qualcosa. E se sei fortunato potresti giungere lì, come si trattasse di una lotteria. Se lavori sodo, potresti arrivarci. Qualcuno vi è davvero vicino. Qualcuno è ancora molto lontano. Queste idee sono in qualche modo radicate nella psiche umana. Quindi prima di tutto vanno eliminate. Il Sé non ha bisogno di avvicinarsi perché è infinito. Come può l’infinito muoversi, capite? Ma anche se in qualche modo ne sentiamo parlare pensiamo: “non è la mia esperienza”. Qualcosa dice: “non si tratta della mia esperienza”. … Quindi, ciò di cui stai parlando, questa suprema immobilità che è infinita, questa non è la mia esperienza.” Questo è quanto dice la gente. Come posso allora fare questa esperienza? … Qualsiasi cosa individuiate, esiste una conoscenza precedente che dice: “non questo”. Qualcosa lo osserva. Quindi, alla fine, una volta che sarete in grado di mettere assieme tutto ciò’ che può essere osservato, chi è colui che osserva? È diverso da ciò che sta osservando? L’osservatore da cosa è costituito? … Scoprite cosa osserva tutto ciò? L’osservatore può essere osservato? Domanda semplice.
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