Considerazioni sulla percezione del piacere o del dolore corporeo in meditazione.
«[Nella pratica della meditazione] quando si presenta un piacere o un dolore corporeo, è molto semplice: lo percepisci e lo lasci andare. Non devi sottoporli ad alcun processo di alcun genere. Ogni situazione è unica, di conseguenza accompagnala e lasciala accadere secondo la sua natura».
Domanda: «Non capisco bene che cosa voglia dire “accompagnala”».
Chögyam Trungpa: «È una questione di accettazione. Anche se l’accettazione di ciò che ti sta accadendo può essere disorientante, semplicemente accetta la situazione data senza cercare di trasformarla in qualcosa d’altro; non cercare affatto di trasformarla in un processo educativo. Semplicemente osservala, percepiscila e quindi abbandonala. Se sperimenti qualcosa e ti disappropri dell’esperienza, allora crei uno spazio fra te stesso e quella conoscenza, che semplicemente le consente di fare il suo corso. La disappropriazione è come il lievito nel processo di fermentazione. È un processo che fermenta lo stato mentale in cui cominci ad imparare e a sentire correttamente.
(Chogyam Trungpa, “Barlumi di Abhidharma”)
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