“Non usare la mente: questa è chiamata meditazione”. (Poonja)
Eppure esistono in commercio centinai di libri sulla meditazione. La cosa può sembrare strana e paradossale, ma non lo è. Cosi come ai bambini si danno giocattoli … per farli crescere, allo stesso modo si danno tecniche meditative ai ricercatori: col tempo, sia gli uni che gli altri metteranno da parte gli oggetti dei loro giochi. Come diceva Ramana e come ripeteva lo stesso Poonja: la mente è un ladro che non potrà mai essere “acciuffato” dalla stessa mente vestita da poliziotto. La tecnica meditativa, piu’ che una divisa deve essere considerata un distraente.
“La finestra è un assenza di muro e dà luce perchè è un vuoto”. (Maharaj)
La mente priva di ogni contenuto è una vera finestra aperta sul mondo reale, un mondo fresco come quello di un bambino, un mondo zen che trabocca di consapevolezza, di presenza, di testimonianza, di assoluta spontaneità. Ma è solo attraverso un unico e grande desiderio che ciò può essere conseguito. La sete di Verità, di Divino, deve essere davvero grande:
“Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio”. (salmo 41)
Quindi ben vengano le tecniche di purificazione mentale, ben vengano i mantra, le preghiere, i riti, le posture, i canti, i silenzi, i mandala, le visualizzazioni, le messe, i tai-chi chuan, le letture dei testi sacri, e via dicendo, ma a patto che non vengano confuse con il fine ultimo che dovrà sempre essere lo sviluppo della coscienza.
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– Da taozen.it: saggi e letture varie …