Ciò che sto cercando di dire è che la vita non va da nessuna parte, perché alla fine tu non devi andare da nessuna parte. Vedi, la grande difficoltà che le persone hanno con la cosiddetta illuminazione, è che sono state condizionate a pensare che debbano andare da qualche parte o diventare qualcuno per poterla conseguire.
L’illuminazione non ha assolutamente nulla a che fare con il fatto che tu vada da qualche parte o che ti accada qualche cosa. Niente deve cambiare.
Come si può restare nell’Uno?
Non si può, perché non ne sei mai fuori. Tutto il problema del cercare di restare nell’Uno è l’«io» che cerca di restare nell’Uno. Una volta che l’«io» inizia a cercare di stare nell’Uno, l’Uno apparentemente non c’è più.
C’è solo l’Uno. E nessuno che fa esperienza di questo, nessuno lo possiede. Ma qualunque cosa sorga nella manifestazione sorge in quell’Uno ed è l’Uno, incluse le caratteristiche di Tony Parsons.
Ciò di cui stiamo parlando qui è assolutamente radicale rispetto alla vecchia idea di illuminazione. Nella vecchia idea condizionata di illuminazione a cui noi tutti volevamo credere, l’illuminazione accade e poi non c’è più assolutamente nessun personaggio: c’è solo totale beatitudine e completa bontà. È un’assurdità nata dall’ignoranza della mente. Il risveglio non ha nulla a che vedere con la bontà o la beatitudine: risvegliarsi è la realizzazione che c’è solo l’Uno e la dualità sorge in questo, incluso Tony Parsons.
Illuminazione non è una cosa distinta per conto suo che guarda verso il basso tutto il resto e lo benedice o ne ha compassione. È una storia d’amore con la vitalità. Riguarda il mollare l’idea che ci sia qualcuno che abbia una vita e comprendere che tutto quello che esiste è vita. Non ha una vita: tu sei vita e nella vita l’ego, il desiderio, l’odio, l’amore accadono. E io sono quell’Uno in cui tutto questo accade.
La mente è piena di stronzate. La mente vuole una risposta, ma alla fine la risposta che ritorna sconfigge la mente ed essa non riesce più ad aggrapparsi a nulla. Quindi quello che accade qui è che la mente si arrende. E non vede l’ora di arrendersi e dire: «Non capisco… Oh! Ah!».
L’ultima cosa che la mente vuol fare è fermarsi e lasciare che ci sia solo il vedere questo. La mente non vuole sapere del “Basta! Lascia che ci sia solo il vedere questo”. La mente non può fare questa cosa. Lascia che ci sia solo il vedere questo, solo lo stare sul terreno, ascoltare il suono di un’auto che passa, o ridere… Questo è ciò che è.
È possibile liberarsi dalla mente con lo sforzo?
Chi è che lo farebbe? Chi è che può scegliere di liberarsi? Il risveglio è il far cadere il senso del «me» e l’ultima cosa che «me» desidera fare è andar via.
Quindi cosa causa questa cosa? Come è causato il risveglio?
Non è causato, nulla può causarlo. E una volta che è visto che non c’è nulla che può causarlo, allora c’è un lasciare andare. Tu non lo puoi fare, ma c’è un «Ah! Alla fine dopo tutti questi anni di impegni e fatiche per cercare di essere migliore o immobile o di far cadere l’ego, ho compreso improvvisamente che tutto questo non ha senso». C’è solo questo, il vedere questo.
La gente lascia andare l’idea di poter intraprendere un viaggio verso una qualche direzione e qualcosa di nuovo prende il sopravvento. Accade.
(Da: Tony Parsons, The Open Secret – Tutto ciò che è)
– Tony Parsons (macrolibrarsi)
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– facebook.com/tonyparsons.ita
– Fonte