La figura dello sciamano è antica quanto l’uomo. Egli è un mediatore di forze occulte e rappresenta un punto di confluenza tra il mondo magico e il mondo religioso. Troviamo riti di tipo sciamanico in molte culture e religioni, dove ci sono riti e oggetti pressoché identici, tanto che si potrebbe anche dire che queste sono “rivalutazioni di antichi motivi sciamanici, integrati in un sistema di teologia ascetica dove il loro contenuto ha subito una radicale modificazione”, secondo quanto sostenuto da Mircea Eliade.
Gli sciamani usano sostanze psicotrope, riti, canti, visioni, elementi naturali, invocazioni-evocazioni, offerte, poteri magici, miti cosmogonici e la possessione da parte del dio. Durante il rito viene usata una “bevanda divina” e il fungo allucinogeno, che viene chiamato “Carne del dio”, che servono a mette l’uomo in contatto con la trascendenza.
Una teoria sostiene che chi cerca di uscire dai condizionamenti cercando una diversa realtà più autentica, non è compreso, né accettato. Poco a poco si sentirà diverso ed estraneo. Facilmente attraverserà dei periodi di crisi psico-spirituali che porteranno con sé anche problemi di salute e di denaro. Tutto questo lo indurrà a sentire ancora di più la futilità di una esistenza normale, assopita. Sogni premonitori, intuizioni e fenomeni vari gli faranno intravedere squarci di un mondo diverso, di un’altra dimensione della realtà, e si sentirà chiamato ad una vita diversa. Dopo un periodo di isolamento, Meditazione e istruzione, questo individuo diventa una guida e facilmente anche un guaritore di corpi ed anime. A questo punto egli avrà trasformato una situazione di disagio e disadattamento in una situazione accettata socialmente. Questo è il percorso di molti sciamani in diverse tradizioni.
Più che ricercatori di se stessi o della realtà, gli sciamani si muovono nel vasto mondo intermedio di tutto ciò che consente un certo dominio sulla natura. La guarigione spirituale in questo caso è una guarigione attraverso spiriti della natura, non dello “Spirito” in senso assoluto. Ma i poteri che yogi e sciamani possono ottenere, in definitiva risultano un ostacolo all’evoluzione spirituale, in quanto li legano ancora di più alla realtà fenomenica. Spesso questi poteri sono il risultato di sforzi intenzionali, che possono essere fatti individualmente o seguendo un Maestro. Per gli Indiani del Nord America, lo spirito, che si trova dappertutto , può manifestarsi attraverso minerali, piante, animali o luoghi.
Una eccezionale testimonianza del mondo sciamanico ci è data da Carlos Castaneda, antropologo americano che ha vissuto un lungo percorso di conoscenza e iniziazione presso sciamani messicani e che ha trasmesso le conoscenze cosi acquisite attraverso numerosi libri. Nella sua esperienza sembrano confluire, oltre a conoscenze del mondo sciamanico messicano, anche conoscenze derivate da tecniche orientali di Meditazione. Questa è una testimonianza in più dei punti di contatto tra le diverse culture.
Prima meta del suo percorso è spezzare la visione ordinaria della realtà per poi penetrare in un mondo di forze occulte che di volta in volta lo contrasteranno o aiuteranno nel cammino verso la liberazione finale. Ciò è fatto attraverso due tecniche: la prima privilegia la ricerca del silenzio interiore, l’altra è quella del sogno lucido, cioè del contatto consapevole con una realtà diversa.
(Da: Meditazione per tutti, Franca Silvani)
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