Karmapa Documentary Project presenta “Una meditazione guidata da S.S. il XVII Gyalwa Karmapa Trinley Thaye Dorje, Nuova Delhi, 1 Aprile 2012”. Dunque, molto semplicemente, per prima cosa inspirate delicatamente… ma non adesso, ora sto solo spiegando quello che faremo dopo. Prima inspirate delicatamente e poi espirate un po’ più intensamente e più in profondità per tre volte. È una maniera per, in qualche modo, ossigenare e per ventilare ciò che non è necessario e che ristagna nel nostro sistema. Dopodiché respirate cercando di rimanere stabili sempre con il naso, non attraverso la bocca cercando di mantenere la schiena dritta. La schiena non deve essere ricurva, né inclinata sul lato o all’indietro e non deve essere neanche troppo rigida o in tensione. Cos’altro aggiungere… il livello della testa non deve essere troppo alto, né troppo basso o inclinato su un lato. Il livello della testa deve essere più o meno bilanciato e leggermente inclinato verso il basso, solo leggermente. E per quanto riguarda gli occhi, quando iniziamo è meglio tenere gli occhi chiusi, in seguito, quando saremo abituati a calmare la mente, quando saremo in grado di calmare la mente ogni volta che lo vorremo, allora potremo aprire leggermente gli occhi, ma non troppo.
Se fate così… il punto su cui mantenere lo sguardo segue all’incirca la linea del naso. Quindi lo sguardo è a questo livello; quindi non qui, ma a questo punto (vedi filmato). Inoltre la lingua non deve andare da nessuna parte, ma deve restare in contatto col palato superiore. Anche le nostre labbra devono essere, non forzatamente, ma naturalmente socchiuse così da non respirare attraverso la nostra bocca perché respirando col naso filtriamo anche ciò che inspiriamo ed è molto meglio per i polmoni. Cos’altro aggiungere… La postura delle mani non è così importante, si possono tenere entrambe con i palmi sulle ginocchia o se usiamo la postura conosciuta come “la mudra del porre la mente in uno stato calmo e non diviso” manteniamo le mani con il palmo sinistro sopra quello destro. Cos’altro… ci sono tante indicazioni, ma questi sono gli aspetti basilari. Quello che cerchiamo di fare è, all’inizio, se si hanno troppi pensieri se non si è affatto in grado di calmare la mente, se la mente è troppo impegnata dai pensieri non abbiamo altra scelta se non quella di forzare noi stessi a calmarla un po’, ma non dovremmo esagerare. Se esageriamo allora non saremo in grado di meditare affatto in quanto la mente non diventerà mai calma, non ci potremo godere la meditazione, non che il provare un piacere sia lo scopo della meditazione, ma diciamo che non ci sarebbe gioia nella meditazione, non ci sarebbe tranquillità nella meditazione.
Quindi se la mente è molto occupata, allora forziamo la mente e la riportiamo indietro, non importa dove stia andando.E una volta che è stabile, sperimentiamo consapevolezza e presenza mentale in modo che la mente non si assopisca. Questo è un altro suggerimento. E se ora guardiamo a come meditare, diciamo che non ci sono direttive univoche ci sono molti modi in cui uno può meditare. Spesso il modo migliore per, in qualche modo, riportare la mente in controllo, pacificandola e calmandola, è quello di contare il proprio respiro. Inspiriamo lentamente, espiriamo lentamente e ogni volta che lo facciamo contiamo uno. Uno… due… e così via. Il motivo per cui facciamo questo è che la mente è troppo occupata e se cerchiamo solamente di lasciarla ferma la mente diventerà agitata, in quanto è abituata a muoversi e quindi gli diamo un movimento, ma con un buon ritmo e questo ritmo in sé, non è né virtuoso, né non virtuoso, ma nel giusto mezzo. Per questo è un metodo semplice da usare è un buon metodo per dare alla mente qualcosa da fare che non sia niente di negativo. Così la mente diventerà molto più flessibile e molto più calma. Quindi, adesso faremo proprio questo.
Dunque, prima inspiriamo ed espiriamo per tre volte per ripulire i nostri polmoni. Adesso rimaniamo concentrati, inoltre cerchiamo di respirare con l’addome, invece che con il petto. In questo modo è molto meglio. E siamo consapevoli che in questo momento, durante la meditazione, niente deve preoccuparci. Bene… quindi, adesso lentamente inspiriamo un’ultima volta ed espiriamo a lungo e lentamente. Questa di oggi è una forma molto basilare di meditazione e, come ho detto prima, è molto essenziale. Se abbiamo difficoltà a meditare, qualunque sia la nostra pratica, allora questo esercizio è molto indicato. Se usiamo questo metodo diventerà più facile praticare qualunque sia la nostra meditazione attuale. Di fatto, questo tipo di meditazione, che sia di un minuto o cinque minuti, è molto consigliata da fare, da praticare prima di qualsiasi cosa importante che dobbiamo compiere. cCme ad esempio: prendere una decisione… sì, soprattutto se dobbiamo prendere decisioni può essere un metodo utile. A volte ci perdiamo anche in banalità del tipo: “Cosa cucino oggi?” Anche in quel caso, sarà di aiuto. Quindi vi ringrazio tantissimo, ho passato del tempo meraviglioso con tutti voi. Possa il Dharma che abbiamo condiviso essere di grande beneficio per tutti voi. E dedichiamo tutto questo a tutti gli esseri senzienti. Grazie … !
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