Rilassatevi con il suono di una tempesta sul mare, il rumore delle onde che s’infrangono contro le rocce e quello del vento che urla, ma senza alcun accompagnamento musicale. Dopo qualche minuto cominciate a chiedervi (sempre se la domanda non sia già sorta spontaneamente): chi è colui che ascolta? Sicuramente la coscienza! E’ vero, tuttavia in molti avranno in aggiunta la sensazione che dietro questa presunta coscienza ci sia pur sempre un enigma da risolvere. Ebbene risalite ancora all’origine della percezione sino al punto di contatto con l’esistenza medesima, accettatelo e rilassatevi consapevolmente, finalmente in meditazione.
Tutte le pratiche spirituali richiedono oggetti esterni e un ambiente adatto, ma per l’investigazione del Sé non è richiesto niente di esteriore, non è richiesto niente altro che se stessi. (Sri Ramana Maharshi – Sii ciò che sei)