Se iniziamo a meditare, iniziamo a vedere la nostra situazione psicologica in un modo molto preciso e diretto.
Penso che il problema fondamentale che abbiamo tutti sia quello di essere molto critici nei nostri confronti, fino al punto di essere addirittura i nostri nemici.
La meditazione è un modo di placare questi litigi, di accettarci, di fare amicizia con noi stessi. Forse non siamo così male come ci è stato detto. Forse scopriremo anche che la meditazione non è qualcosa di esotico o fuori dalla nostra portata così da essere irraggiungibile.
La pratica della meditazione è qualcosa che avviene ad un livello molto personale. Comporta un rapporto intimo con noi stessi. Si tratta di una grande intimità. Non ha nulla a che fare con la percezione, con qualche stato assoluto o altre cose simili.
E’ puramente entrare in ciò che siamo, esaminando realmente i nostri concreti processi psicologici senza provare vergogna. E’ entrare in modo preciso e completo in ciò che siamo.
E’ amicizia con sé stessi. Se non riusciamo a fare amicizia con noi stessi non possiamo avere speranze. Se ci abbandoniamo, pensando di essere incapaci o stupidi siamo privi di un punto di partenza. Se assumiamo questo atteggiamento siamo costretti a cercare continuamente qualcosa che sia molto meglio di noi stessi.
E questo tentativo di superarci fino all’ultimo può continuare eternamente. E in effetti è proprio quello che facciamo.
(Chögyam Trungpa)
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