“Meditare è, fondamentalmente, sedersi in silenzio, e sedersi in silenzio è osservare i pensieri della propria mente.
Osservare cosa ci accade dentro: queste sono le regole del gioco. Quanto più osservi, più accetti: è una legge matematica, anche se familiarizzarsi con lei (con la mente – ndr) ha il suo prezzo.
Sedendosi in silenzio si ottiene uno specchio della propria vita e, al contempo, un modo per migliorarla. L’osservazione, la contemplazione, è completa.
Guardare qualcosa non lo cambia, ma cambia noi stessi. Il cambiamento è, pertanto, la migliore scala di misura della vitalità di una vita. Ma il cambiamento, è questo l’aspetto chiave, si può vivere in forma non drammatica”.